Sono il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciché, il deputato regionale Nunzio Di Paola, capogruppo del M5s all’Ars, e il presidente della Regione, Nello Musumeci, i tre grandi elettori del presidente della Repubblica designati oggi pomeriggio a Sala d’Ercole.
Su 67 votanti – erano in congedo i parlamentari Riccardo Savona (Fi), Giovanni Di Mauro (Autonomisti) e Carmelo Pullara (Lega) – Miccichè ha ottenuto 44 preferenze, 32 Di Paola e 29 Musumeci: nessuna scheda bianca o nulla. Un voto ciascuno hanno preso Gallo, Barbagallo, Lupo, Di Paquale, Fava, Cracolici, Catanzaro, Lo Curto, Gucciardi, Mancuso e Arancio.
Nessuna sorpresa nella rosa dei nomi perché, come da consuetudine, quelli indicati dai deputati regionali presenti hanno riguardato due esponenti della maggioranza, rispettivamente il presidente della Regione e dell’Ars, e uno dell’opposizione. Ma certo che quello a Musumeci, in termini numerici, è un segnale. A seguire, l’Assemblea inizierà l’esame del disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio della Regione.
“Il rispetto per le Istituzioni non è solo un dovere ma è anche un diritto. La differenza è sostanziale, perché i doveri si ottemperano, i diritti invece si scelgono e il diritto di rispettare le istituzioni resta sempre una scelta non negoziabile, soprattutto con la propria coscienza – dichiara il commissario regionale della Democrazia Cristiana nuova, Salvatore Cuffaro, subito dopo l’elezione all’Ars dei tre rappresentanti siciliani da inviare a Roma per partecipare all’elezione del nuovo Capo dello Stato – Io credo che oggi nel voto per l’elezione dei grandi elettori la maggioranza non abbia saputo proteggere questo diritto e non possono esserci ragioni che ne giustifichino il non rispetto. Non è una bella pagina”.
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