Crisi regionale, farsa un tre atti. Atto primo: “Mi dimetto!!”. Atto secondo: “Non mi dimetto ma azzero la giunta!”. Atto terzo: “Non è successo niente, prendiamoci un caffè…” È quanto sui propri canali social Claudio Fava, commentando le ultime dichiarazioni del Presidente Musumeci in merito all’azzeramento della Giunta regionale.
“Un presidente di parola, non c’è che dire: prima annuncia le dimissioni, poi l’azzeramento immediato della giunta, ma alla fine non fa nulla. E in questo, comunque, c’è da riconoscerglielo, mostra grande coerenza, visto che durante tutta la legislatura, ha fatto poco o nulla per la Sicilia, rimangiandosi gran parte delle promesse fatte in campagna elettorale”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola. “La decisione di posticipare l’azzeramento della giunta, che poi probabilmente sarà un rimpasto – dice Di Paola- non fa altro che confermare che Musumeci è succube di quei partiti che lo hanno umiliato in aula e che da tempo ormai lo hanno abbandonato. E questa non è certo una buona notizia per siciliani che attendono soluzioni a veri problemi e non certo ridicole dispute sulle poltrone”. “L’evidenza dei numeri in Aula – conclude – avrebbe dovuto certificare il fallimento di questa esperienza di governo e spingere il presidente a lasciare il posto. Invece ha deciso di restare, a dispetto di tutti. Vorrà dire che fra qualche mese, dopo il Parlamento, saranno i siciliani a sfiduciarlo”.
“Con questo teatrino fatto di isteriche minacce e dietrofront, Musumeci ha davvero dimostrato di aver perso lucidità… e pensare che appena pochi giorni fa aveva convocato una conferenza stampa per dire che il centrodestra era unito, non solo sulla carta”. Lo dice Giuseppe Lupo capogruppo PD all’Ars, che chiede al presidente della Regione Nello Musumeci di riferire in aula martedì sulla crisi di governo. “In un momento come quello che stiamo attraversando – aggiunge Lupo – con una Sicilia senza bilancio, che proprio per colpa delle scelte sbagliate del governo regionale vede la zona arancione alle porte, con le scuole e gli ospedali nel caos, per Musumeci ed il centrodestra la priorità è litigare per le poltrone in giunta”.
“Tanto tuonò che NON piovve! Per Musumeci bisogna riscrivere anche i proverbi. Dopo la figuraccia di ieri a Sala d’Ercole, anche le colonne del loggiato hanno sentito la sua ira. Di sera ci ha regalato dieci minuti di delirante monologo su Facebook, annunciando l’azzeramento della giunta, parlando di deputati vili, di avere rifiutato proposte irricevibili, ha alluso a presunte intimidazioni subite, il tutto condito da diversi ‘me ne frego’ di mussoliniana memoria. E oggi, dopo una giunta che si preannunciava di fuoco, la montagna non ha partorito neanche un topolino: niente azzeramento e il presidente conferma la visita ufficiale a Marsala. La Sicilia non può più permettersi questi giochi di potere, con una maggioranza in frantumi e con il presidente che naviga tra i soliti roboanti annunci e le manie da attore protagonista”. Lo dice il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, commentando lo stallo nella crisi di governo.
“Tutte le forze politiche abbiano il futuro della Sicilia come obiettivo primario e affrontino, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, questo momento difficile per la vita dell’isola, a causa dell’aumento dei contagi e della persistente crisi economica. La Cisl esorta ad agire secondo un prevalente senso di responsabilità, nell’auspicio che, come richiesto da tempo, si possano trovare le condizioni per siglare un patto sociale fra istituzioni, sindacati e imprese. Non ci interessano le schermaglie politiche da qualunque parte provengano. Per la Cisl al centro ci sono la persona, il lavoro e lo sviluppo”. Così il segretario della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio riguardo alla situazione politica regionale, esplosa nella serata di ieri a seguito del voto all’Ars sui grandi elettori per la scelta del nuovo presidente della Repubblica.
“Preoccupazione”, viene espressa dal presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina a seguito delle reazioni del presidente della regione, Nello Musumeci, dopo l’esito delle votazioni dell’ARS per scegliere i grandi elettori. “La minaccia di azzerare la giunta come atto di ritorsione nei confronti dei franchi tiratori – dice Messina – non cancella l’offesa recata a chi rappresenta il vertice delle istituzioni dell’Isola ma piuttosto aggiunge un’altra ferita al prestigio della Regione Siciliana. Creare in questo momento ulteriori elementi di precarietà alimenta grandi perplessità rispetto all’esigenza di dare risposte certe alle imprese e alle famiglie siciliane duramente colpite dalla crisi economica in atto mentre aumentano i contagi con un sistema sanitario che, in Sicilia, appare sempre più frutto di improvvisazione. La situazione finanziaria poi, senza bilancio approvato e con l’esercizio provvisorio, e la campagna elettorale regionale già avviata rischiano di creare seri problemi ad una regione che ha tanto bisogno di buona politica per dare un segnale di speranza ai siciliani e alle attività produttive locali. In tal senso a nome delle piccole e medie imprese che tanti sacrifici continuano a fare per superare le sfide che la contingenza propone, si invita il presidente Musumeci e tutte le forze politiche ad adottare comportamenti responsabili e, al netto della naturale dialettica tra le diverse parti, di lavorare insieme per contribuire alla ripresa economica della Sicilia”.
“Le ultime ore sono state il palcoscenico per l’ennesima farsa del presidente della Regione, la pagliacciata peggiore della legislatura, durante la quale Musumeci ha offerto altre sceneggiate che più che ilarità sollevano grande tristezza per la grave mancanza di rispetto nei confronti dei siciliani”. Lo dice Nello Dipasquale parlamentare regionale del Partito Democratico e deputato segretario all’Ars.
“In meno di 24 ore – continua il parlamentare PD – Musumeci è riuscito a farsi delegittimare dalla sua stessa maggioranza, ottenendo, nella votazione per i grandi elettori, grazie ad almeno 10 franchi tiratori, meno voti del candidato delle opposizioni. Non ancora soddisfatto, ha proseguito la serata minacciando dimissioni, salvo poi cedere alle richieste di rinvio tattico, in attesa di animi più calmi, fino ad azzerare la giunta. Solo in mattinata si è ricordato di essere il presidente di una Regione che in questo momento non ha nemmeno un esercizio provvisorio approvato, tanto da azzerare l’azzeramento della giunta. Tutto ciò è vergognoso. Musumeci, – conclude Dipasquale – oltre la maggioranza, ha perso il contatto con la realtà”.
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