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Sì all’attraversamento dello Stretto anche per i non vaccinati. Le reazioni della politica

De Luca: "se l'ordinanza entrerà in vigore - aggiunge dopo due notti in tenda e l'inizio dello sciopero della fame - smobiliterò da qui, ma voglio vedere alle 14 cosa accadrà, se tutto andrà bene e da Roma il Consiglio dei ministri modificherà questa stortura, tornerò a casa, anche perché non vedo l'ora"

Dopo l’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che prova a bypassare le restrizioni nazionali, consentendo l’attraversamento dello Stretto anche ai non vaccinati, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da domenica presidia l’imbarcadero, prima di smobilitare intende capire se l’ordinanza produrrà effettivamente i suoi effetti. “Sono sorpreso dagli effetti speciali ora dobbiamo capire se questi effetti speciali diventano concretezza”, ha affermato ad AGI. “Se l’ordinanza entrerà in vigore – aggiunge dopo due notti in tenda e l’inizio dello sciopero della fame – smobiliterò da qui, ma voglio vedere alle 14 cosa accadrà, se tutto andrà bene e da Roma il Consiglio dei ministri modificherà questa stortura, tornerò a casa, anche perché non vedo l’ora”. All’imbarco anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, che ha chiamato alcuni ministri per esporre il problema. “Il presidente Miccichè – ha detto De Luca – ha la credibilità di interloquire con tutti e, considerato il corto circuito istituzionale a cui si sta arrivando, sta scendendo in campo, anche qui meglio tardi che mai”.

“In questo momento si può partire dalla Sicilia, ma non si può rientrare perché il presidente della Regione Calabria non ha fatto una ordinanza omologa a quella di Musumeci. Si parte da Messina, si va a Villa, ma da Villa non si può rientrare. Un viaggio solo andata… Musumeci, infatti, non ha normato per la Calabria…”. Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da due giorni occupa la rada di San Francesco per chiedere a Roma di cambiare le regole consentendo l’attraversamento dello Stretto ai non vaccinati, in riferimento all’ordinanza del governatore Nello Musumeci di queste ore. “Sulla sponda di Villa c’è già gente che non può passare e non può tornare a Messina – ha aggiunto – e il prefetto nel frattempo ha dato disposizione ai proprietari dei traghetti di far passare secondo le modalità previste da Musumeci. Questa ordinanza, insomma, descrive il destino dei siciliani: scappare dalla Sicilia per non tornare più…“.

“Considero in qualche maniera utile questa ordinanza perché per impugnarla si deve riunire il Consiglio dei ministri e quindi può essere utile”, ha detto Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, all’imbarcadero dei traghetti a Messina con il sindaco Cateno De Luca che da due giorni protesta contro le regolò che impediscono l’attraversamento dello Stretto ai non vaccinati. L’ordinanza di Nello Musumeci adesso nelle intenzioni ‘riapre’ lo Stretto a tutti: basta un tampone negativo. “Ho parlato poco fa con il ministro Gelmini – ha aggiunto – le ho spiegato la situazione che tra l’altro conosceva già, mi ha detto che stanno valutando la validità dell’ordinanza, in ogni caso la considero utile anche a livello di provocazione. Non credo che l’ordinanza sia valida, ma mi auguro di sbagliare, mi auguro che lo sia, ma anche se non dovesse esserlo comunque è stato sollevato il problema. La ministra Gelmini mi ha detto che la porterà al Consiglio dei ministri, in qualche maniera speriamo di poter risolvere il problema, ho chiamato anche i ministri Brunetta e Carfagna che mi stanno per richiamare, intanto ho chiamato i ministri del mio partito, se è il caso posso chiamare anche gli altri e parlare con i capi dei partiti”.

“Nell’ambito della giusta e doverosa azione del governo per contrastare la diffusione dei contagi da Covid, non possiamo condividere la decisione, illogica e irrazionale, di vietare ai cittadini privi di green pass l’utilizzo dei traghetti dalla Sicilia verso la Penisola. Ben venga, dunque, l’ordinanza del Presidente Musumeci che ripristina uno stato di normalità – Così il senatore siciliano di Forza Italia Renato Schifani – Questo provvedimento, che si qualifica come un atto amministrativo della pubblica amministrazione, gode della provvisoria esecutività, salvo eventuale impugnativa da parte del governo, come accaduto in alcuni casi in tema di pandemia. Ci auguriamo che ciò non avvenga, perché si tratterebbe di un errore inspiegabile”.


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