È di 7 vittime il bilancio della tragedia dell’immigrazione avvenuta a Lampedusa, come riferisce l’amministrazione comunale. Nella notte erano arrivate nell’isola circa 280 persone, provenienti dal Bangladesh. Nonostante l’intervento in mare delle motovedette, sette migranti sono morti, probabilmente per ipotermia.
Tre cadaveri sarebbero stati trovati morti già sul barcone dagli uomini delle motovedette della Guardia costiera intervenuti sul posto, gli altri quattro sono morti successivamente, durante il trasferimento verso l’isola e nel tentativo di condurli nella struttura ospedaliera delle Pelagie. “Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti, ancora tre vittime. Qui – tuona il sindaco Totò Martello – continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto”.
“Duecentoottanta vite a rischio nella zona di Malta di ricerca e salvataggio!”. Questo era l’allerta lanciato ieri sera, intorno alle 20, da Alarm Phone. “Siamo stati avvisati – scriveva ieri – di una barca in pericolo con circa 280 persone. La comunicazione è difficile a causa del forte vento, ma hanno chiesto aiuto urgentemente fino a quando non abbiamo perso i contatti due ore fa. Le autorità sono informate: Non ritardare i soccorsi!”.
Intanto torna a chiedere un porto sicuro la ‘Geo Barents’ di Medici senza frontiere con bordo da giorni 439 migranti. Dopo il no di Malta all’approdo, la nave ieri ha fatto rotta verso la Sicilia e si trova attualmente al largo del Golfo di Gela, tra Pozzallo e le coste agrigentine. Un centinaio i minori a bordo. “Le persone, il 25% minori – dice il team della ong – sono tutte stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia. Ora hanno bisogno di un porto sicuro dove poter sbarcare”.
“La mancanza di rotte migratorie sicure e legali adeguate è una decisione politica. Migliaia di persone stanno morendo alle porte d’Europa come risultato di questa decisione. È successo ancora con la morte di sette persone in mare nel tentativo di attraversare il Mediterraneo”. È l’accusa di Medici senza Frontiere sulla tragedia di Lampedusa.
“Sette giovani bengalesi, arrivati a Lampedusa dalla Libia con 280 persone, sono morti per il troppo freddo. Ancora una volta, nell’indifferenza generale, si è consumata l’ennesima tragedia. L’Unione europea intervenga per fermare un vero e proprio genocidio“. Lo afferma il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando.
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