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Mafia nel Ragusano, quattro condanne in abbreviato

Il processo era scaturito dall'operazione Ghost Trash messa a segno nel 2017 a Vittoria, nel Ragusano, e condotta dal Gico della Guardia di Finanza di Catania su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo

Quattro condanne in abbreviato sono state inflitte dal gup presso il Tribunale di Catania Santino Mirabella per associazione mafiosa finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel Vittoriese; Sono stati condannati, tra gli altri, in primo grado a 9 anni e 4 mesi Elio Greco, Giacomo e Michael Consalvo; a 1 anno e 4 mesi Emanuele Melfi.

Il processo era scaturito dall’operazione Ghost Trash messa a segno nel 2017 a Vittoria, nel Ragusano, e condotta dal Gico della Guardia di Finanza di Catania su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo. Una parte degli imputati scelse il rito ordinario per il quale le sentenze sono già state pronunciate.

Quattro imputati invece – Elio Greco (difeso dagli avvocati Antonio Fiumefreddo e Nunzio Citrella), Giacomo Consalvo e Michael Consalvo (rappresentati dall’avvocato Giuseppe Di Stefano) e il collaboratore di giustizia Emanuele Melfi (difeso dall’avvocato Massimiliano Amato) – chiesero il giudizio abbreviato sul quale appunto oggi è stata emessa la sentenza.

Per questi il pm, Raffaella Vinciguerra, aveva chiesto la condanna: a 12 anni ciascuno per Elio Greco e Giacomo Consalvo e 10 per Michael Consalvo e un anno e 4 mesi per Melfi (a cui si contestava intestazione fittizia di beni).Alla luce della sentenza odierna i legali di Greco e dei Consalvo hanno già preannunciato appello “anche per il fatto che già il Tribunale del Riesame aveva considerato insussistenti i gravi indizi di colpevolezza”.

Una situazione complessa dato il fatto che nella sentenza pronunciata dal Tribunale collegiale di Ragusa (Ignaccolo, Dimartino, Cingolani) era caduta l’associazione mafiosa di appartenenza, in questo caso alla ‘stidda’, ma erano state comminate pene per oltre 43 anni per 9 delle 17 persone a processo rispetto ai 100 anni complessivi richiesti dal pm per tutti gli imputati.

In quel frangente la pena maggiore la rimediò Giombattista Puccio, condannato a 9 anni di reclusione; poi, 4 anni per Luigi Puccio; 6 anni e 6 mesi per Giovanni Puccio; 5 anni e 6 mesi per Salvatore Asta; 5 anni e 6 mesi per Giuseppe Buscema; 3 anni e 4 mesi di reclusione per Giovanni Marceca; 3 anni a Giuseppe Marceca; 2 anni e 9 mesi per Salvatore Monachelli; 3 anni e 10 mesi per Benedetto Puccia.


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