Si trova già nel carcere di Ragusa da alcuni giorni don Gaetano Incardona, l’ex arciprete della chiesa Madre condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione per atti di violenza sessuale compiuti nei confronti di una ragazza di 21 anni.
Giovedì scorso è stato accompagnato dai carabinieri di Augusta in esecuzione all’ordinanza emessa dal tribunale della Corte d’appello di Catania che ha confermato la “responsabilità” dell’ex parroco del Duomo di Augusta nei gravi fatti che risalgono alla mattina del 20 febbraio 2013 quando ragazza di 21 anni denunciò le molestie subite dal parroco durante una confessione ai carabinieri che le sistemarono una mini telecamera addosso. Con questa la giovane tornò nel pomeriggio dall’arciprete per filmare i suoi comportamenti e il video convalidò le accuse.
Don Incardona, che oggi ha 83 anni, venne così arrestato e posto ai domiciliari. Fu condannato in sia primo che in secondo grado a 5 anni e 3 mesi dal tribunale di Siracusa e dalla Corte d’Appello di Catania.
Anche la Cassazione ad ottobre 2019 ritenne legittima l’applicazione della circostanza aggravante di aver commesso le violenze abusando “dei poteri concernenti la funzione di ministro di culto”, ma aprì alla possibilità per l’ex arciprete, che si è sempre professato innocente, di avere uno sconto di pena nell’appello bis che, in cui la difesa aveva chiesto che venisse riconosciuta “la contenuta invasività degli atti”. Sconto che non è arrivato rendendo esecutiva la condanna e, dunque, la sua esecuzione.
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