Il sindacato dei dipendenti regionali Cobas Codir si scaglia contro il programma di assunzioni di Palazzo d’Orleans, definendolo un “raggiro”, dovuto “alle prossime elezioni regionali e alla necessità dei politici di governo di carpire la buonafede di tanti giovani e meno giovani disoccupati siciliani”. “Questi bandi di concorso – continua il sindacato – preparati senza avere accettato i suggerimenti delle parti sociali che avrebbero evitato l’ennesima pessima figura della Regione Siciliana, fanno tristemente tornare alla mente le medesime procedure dei maxi-concorsi truffa ai Beni Culturali banditi nel 2000, anch’essi alla vigilia di elezioni regionali, e utili, quindi, solo a raccattare voti: dei 1.200 posti banditi sono stati assunti meno di 200 persone (di cui una parte in forza di sentenze che hanno obbligato la Regione ad adempiere). Anche quei concorsi mortificavano, infatti, le professionalità dei dipendenti allora in servizio di cui non si teneva alcun conto”.
Il sindacato, conclude una nota, ha dato mandato ai propri legali di predisporre “ogni atto utile per impugnare i concorsi nella loro interezza nel caso in cui il governo non provvedesse a deliberare le giuste misure compensative in favore dei lavoratori regionali che aspettano da 20 anni i necessari percorsi di carriera. Se il governo regionale vuole realmente rinnovare l’amministrazione avvii immediatamente la riclassificazione e la riqualificazione del personale dando all’Aran le dovute direttive, con tempi certi e immediati, attuando la stessa riforma del personale che è stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali nel dicembre scorso a Roma e che prevede espressamente al suo articolo 18 la norma di prima applicazione che risolverebbe ogni conflitto con i lavoratori e le organizzazioni sindacali”.
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