“Ormai in italia è stato certificato che quando la politica dimostra di non saper gestire un ente pubblico, chi poi dovrà pagarne le conseguenze saranno solo i cittadini. Questo è quanto è successo a Palermo con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del raddoppio dell’addizionale comunale Irpef già dal 2022. La progressione dell’aliquota passerà dall’attuale 0,8%, che è già l’aliquota massima applicabile secondo le normative della Regione Siciliana, all’immediata nuova aliquota per il 2022 pari al 1,56% e un ulteriore aumento fino al 1,70% dal 2024, Questa “rapina” nei confronti dei cittadini è consentita grazie alla legge di riforma dell’IRPEF n. 234/2021 approvata dal “grande e preparatissimo” Governo Draghi”. A parlare il segretario regionale di Sinalp Sicilia Andrea Monteleone.
“Palermo viene amministrata da Orlando dal 1985, anno della sua prima elezione a sindaco, e da quella data fino ad oggi 2022, su 37 anni ha amministrato per ben 23 anni – dice – Tenuto conto della deriva sociale, economica ed occupazionale che in tutti questi anni ha investito Palermo, ci chiediamo se è lecito poter pensare che una buona parte degli errori che hanno causato questa regressione sociale ed economica siano imputabili in gran parte proprio al nostro attuale amato sindaco? Visto quanto sta succedendo in questi ultimi anni, (su viabilità cittadina, infrastrutture come i ponti Corleone ed Oreto, raccolta rifiuti urbani, differenziata, incapacità di attrarre capitali e nuovi investimenti, inerzia nella programmazione del territorio, perdita di ben 20.000 abitanti in poco meno di 20 anni, l’uso, a dir poco eclettico, dei bilanci comunali con l’utilizzo anche di fondi covid dedicati ai commercianti della città, per raggiungere il pareggio contabile,) è lecito poter pensare che la colpa di questa endemica incapacità va imputata a chi ha amministrato questa città fino ad oggi? Apprendiamo che il Consiglio Comunale, probabilmente soddisfatto della deriva sociale ed economica impressa alla città, ha approvato, come ultima folle azione di una giunta di amministratori impreparati e probabilmente incapaci di rendersi conto di cosa significhi gestire una città, il raddoppio, non un semplice aumento, ma il raddoppio dell’addizionale comunale Irpef. Così facendo, la l’incapacità della politica viene addossata ai cittadini con un aumento inusuale ed assurdo, pur di non ammettere il loro fallimento come politici e come amministratori. Per chi ancora non si sia reso conto della portata di quanto approvato da questo Consiglio Comunale di politici improvvisati, vogliamo evidenziare che i Palermitani con questo aumento saranno i cittadini più tartassati d’italia per i prossimi 20 anni circa. Le grandi città d’italia che si sono trovate in dissesto hanno avuto alle loro spalle politici che, avendo a cuore il loro territorio, sono riusciti ad ottenere dal Governo Centrale aiuti straordinari in grado di ripianare il debito senza “fiscalmente uccidere” i propri cittadini con tasse su tasse. Probabilmente pur di salvare il loro “sgabello” in Consiglio Comunale, anche parecchi consiglieri dell’opposizione hanno approvato questo stratosferico aumento delle tasse comunali che purtroppo non sarà l’unico, visto che già si sta anche ragionando di aumentare le multe per la ZTL ed altre imposizioni fiscali che gravitano nell’ambito comunale. Grazie sindaco per aver salvato la città dal default, per aver salvato la faccia della Giunta e per aver affossato ogni timida speranza di ripresa di questa martoriata città ormai allo sbando”.
Anche “Europa Verde” ritiene pericolosa la votazione, da parte di alcune forze del Consiglio Comunale, “dell’ingannatorio piano di riequilibrio, che risulta invece essere, nella sostanza, un piano di dissesto peggiorativo a causa di una serie di motivi: durata ventennale della imposizione fiscale maggiorata rispetto ai cinque anni del dissesto, maggiore imposizione delle aliquote a aggiuntive Irpef, rispetto a quelle del dissesto , non rinegoziazione dei debiti del Comune verso terzi a differenza del dissesto quindi con esclusivo carico sui cittadino del risanamento conti. Tutto ciò segna un punto irreversibile da parte di “Europa Verde”, nell’ambito del Comune di Palermo, per qualsiasi forma di convergenza politica, che sarebbe possibile solo con l’azzeramento dei vertici locali delle forze politiche che hanno sostenuto la disastrosa ultima gestione del Comune di Palermo. Nonostante l’eredità di debiti, la tassazione più alta d’Italia, nessuna garanzia che i servizi alla città possano migliorare in questi mesi, non ci sottrarremo al tentativo di rinnovare Palermo al fine di poterle far fare un balzo in avanti allineandola alla migliori città italiane, non a caso, governate da un idea Verde. Sin da domani lavoreremo a un progetto di rinascita concreto della città di Palermo distante dalle forze politiche che la hanno governata in un costante decadimento oramai pluridecennale. Risuonano alla mente le parole di Martin Luther King quando disse “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti “ e questo vale per chi, seppur in minoranza nel Consiglio Comunale, non ha fatto sentire la propria voce”.
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