“Non sono più sindaco di Messina, ma sono in campagna elettorale per Basile sindaco di Messina e Cateno De Luca presidente del Consiglio comunale in attesa del … sindaco di Sicilia”. Lo afferma Cateno De Luca che dalla mezzanotte non è più sindaco della città dello Stretto, divenendo esecutive le sue dimissioni. Ora la Regione dovrà inviare un commissario.
Stamane l’ex primo cittadino è a Palermo per una conferenza stampa, alle 11, all’Assemblea regionale siciliana. Indossa una mascherina con la scritta “sindaco di Sicilia”. De Luca ha designato il suo erede: Federico Basile, già revisore dei conti del Comune di Messina, poi presidente del collegio, quindi esperto di Cateno De Luca che lo ha poi nominato direttore generale.
L’ormai ex sindaco si candida a presiedere il Consiglio comunale e ha da tempo annunciato la sua intenzione di correre per la presidenza della Regione.
Ha anche attrezzato la sua nuova pagina sociale su Facebook ‘De Luca Sindaco di Sicilia’: “Ci troveremo coinvolti nella battaglia di liberazione della Sicilia”. Basile, spiega la sua scelta De Luca, “ha salvato con me Messina, senza manifestare alcuna presunzione e voglia di apparire, e adesso sarà il guardiano dei conti”.
Sulla possibile candidatura e sfida con Musumeci, De Luca ha le idee chiare: “Con tutto il rispetto non capisco perché devo fare un passo indietro, rispetto a chi è venuto dopo di me, anche se si tratta del mio amico Miccichè. Anche perché dobbiamo capire se unisce più la sua candidatura della mia“. Presente all’incontro anche Danilo Lo Giudice del movimento Sicilia vera sulle prospettive di sviluppo e sul governo della Regione. De Luca si è presentato con una mascherina blu con la scritta “De Luca sindaco di Sicilia” e mostrando il suo simbolo, un cerchio con sfondo giallo che riporta la stessa scritta. “Al termine di questo incontro andrò a trovare Miccichè – ha proseguito – a complimentarmi con lui e a dargli il mio in bocca a lupo. Vinca chi ha più capacità di comunicare con i siciliani e soprattutto chi ha le giuste argomentazioni, la giusta storia, per proporsi come rinnovatore in questa terra. Sarà una bella competizione, anzi sono felice che sia Miccichè perché è un amico e tra amici si farà una campagna elettorale senza colpi bassi“.
Sempre sulla candidatura, De Luca ha annunciato di non amare la “logica dei battesimi”. “Questa logica che devi esser battezzato a Roma da qualcuno per candidarti alla presidenza della Regione – ha detto – è un metodo che respingo e non accetto. A Salvini l’ho detto chiaramente: solo uno è il battesimo, quello che riguarda la cristianità. Quindi la partita deve esser giocata qui – ha ribadito – io sono molto interessato a un progetto regionalista: per me queste elezioni sono la fucina per arrivare a un brand regionalista forte, trasversale e la Sicilia oggi è la culla di questo progetto. Ecco perché siamo interessati a un progetto più ampio. Al momento sono molto corteggiato dai partiti, ma non mi piace fare la ‘profumiera’. Non mi sto esponendo, non mi sto mettendo in vetrina perché devo essere cercato”. E certamente “non sono uno che adora le sedute spiritiche, utili solo per rievocare personaggi del passato. Il presente e il futuro voglio scriverlo io. Non si può consegnare una Sicilia ai settantenni, non possiamo consegnare il nostro futuro a una classe politica logorata che quando parla non viene capita dalla gente. E’ ovvio che è una classe politica ‘politicamente sclerotizzata‘”.
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