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Protesta autotrasportatori, Falcone: “urgente soluzione dal Governo nazionale, Regione conferma aiuti e sostiene istanze”

Federdistribuzione esprime preoccupazione per la protesta degli autotrasportatori che ha già interessato diversi tratti stradali in Italia

“Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia. Abbiamo riunito la categoria a Catania per approfondirne ancora le ragioni e per formulare un ulteriore appello per una scelta di responsabilità che possa mitigare la protesta. È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia. Il governo Musumeci, per altro verso, conferma i dieci milioni di contributo che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina”. Lo ha affermato l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana Marco Falcone, a margine del tavolo, convocato al PalaRegione di Catania, con le rappresentanze degli autotrasportatori siciliani, entrati in sciopero da due giorni.

“A voi autotrasportatori abbiamo dato fin dal primo momento il sostegno del governo regionale, anche con lo stanziamento di dieci milioni di euro destinato alla categoria. Le soluzioni in questo settore, però, non possono che arrivare da Roma. Il trasporto dalle regioni meridionali è – già di per sé – estremamente penalizzante ma in Sicilia ulteriormente aggravato dalla condizione di insularità. Allo stesso tempo ho il dovere di rappresentarvi la necessità di allentare la morsa della protesta per evitare eccessivi disagi ai cittadini”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci agli autotrasportatori in agitazione alla barriera di Catania della A18.  “Ho chiesto al ministro dei Trasporti Giovannini, che ha sempre mostrato grande apertura al dialogo con le Regioni, un incontro urgente. È chiaro che – sottolinea Musumeci – se non dovessero arrivare risposte tempestive, saremo pronti ad andare a Roma insieme a una delegazione di autotrasportatori finché non saremo ricevuti”.

Federdistribuzione esprime preoccupazione per la protesta degli autotrasportatori che ha già interessato diversi tratti stradali in Italia, in particolare in Sicilia, Puglia e Campania, e ha avviato una serie di contatti con le istituzioni per porre all’attenzione la grave situazione creatasi. L’interruzione della circolazione dei mezzi, infatti, causa disagi alla normale attività di consegna delle merci, con il rischio di forti ricadute sull’approvvigionamento della rete di punti vendita della distribuzione a livello locale, e non solo. Un problema che interessa in particolar modo i prodotti freschi, come frutta e verdura, a rischio deterioramento, che può arrecare enormi danni economici a tutta la filiera agroalimentare, oltre che disagi ai consumatori. In un contesto di mercato in cui si cominciano a sentire gli effetti concreti dell’aumento dei costi, soprattutto per quel che riguarda l’energia e i carburanti, Federdistribuzione chiede un intervento immediato da parte delle autorità: “Occorre agire con tutte le iniziative possibili per evitare tensioni sociali e per contenere l’aggravio di costi sulle famiglie e sulle imprese, che può avere pesanti ricadute sul sistema economico del Paese, già impegnato in un difficile percorso di ripresa”.

“Giuste le proteste degli autotrasportatori ma no a danni per produttori e consumatori”. Lo afferma Assoutenti, commentando i blocchi stradali che si stanno registrando in Sicilia a causa dello sciopero degli autotrasportatori. “Il caro-benzina è un dramma che riguarda tutti, a partire dai consumatori che pagano due volte i rincari dei listini alla pompa, prima attraverso i costi di rifornimento di carburante, poi con i prezzi al dettaglio che salgono per effetto dei maggiori costi di trasporto – spiega il presidente Furio Truzzi – la protesta degli autotrasportatori, giusta nelle intenzioni, finisce tuttavia per danneggiare sia i produttori, sia i consumatori, portando a un ulteriore incremento dei prezzi a causa della riduzione dei prodotti che non arriveranno in questi giorni nei negozi e nei supermercati”. Per Truzzi non è il momento di forme di lotta “divisive e dannose”, ma è il momento “di unirsi per spingere il governo a non rimanere a guardare e a intervenire per risolvere una emergenza, quella del caro-benzina, che costa 400 euro annui a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento”.

Proseguirà a oltranza la trattativa con il Governo per trovare soluzioni concrete al rincaro dei carburanti che sta mettendo in ginocchio il settore dell’autotrasporto. Dopo l’incontro di ieri al ministero delle Infrastrutture che si è concluso senza i risultati sperati, Confartigianato insiste sul dialogo e dice no alle proteste violente e non legali che penalizzano una società già provata da anni di pandemia.

“Continueremo a cercare, anche con la nostra categoria nazionale – dice Salvatore Di Piazza, presidente regionale dell’Autotrasporto di Confartigianato Sicilia – un confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per trovare le soluzioni necessarie. Le imprese dell’autotrasporto sono state investite negli ultimi tempi da un ciclone spaventoso. Dall’aumento dei carburanti in testa su tutto – spiega Di Piazza –, all’aumento dell’ad-blue, al costo dei pneumatici. Senza considerare le pesanti ricadute dovute al caro energia, ai costi delle autostrade e degli imbarchi”.

In Sicilia sono quasi 6500 le imprese del trasporto merci, di cui il 43% sono artigiane. Il maggior numero si trovano nella provincia di Catania (con 1926 aziende) e Palermo (con 1124).

Nell’arco dell’ultimo anno, il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi, a livello nazionale, pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima.

“Non escludiamo che potrà essere necessario spegnere i motori piuttosto che continuare a lavorare in perdita – conclude il presidente della categoria Di Piazza –, ma sicuramente opereremo sempre nel rispetto delle regole, in piena legalità e mai con atteggiamenti violenti. Siamo in una situazione di emergenza ed è giusto che il Governo la riconosca come tale e trovi le giuste soluzioni senza ulteriori inasprimenti degli animi”.


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