Il maltempo e le piogge alluvionali dei mesi scorsi hanno danneggiato il tetto della Cattedrale di Monreale, patrimonio dell’Unesco, e si corre ai ripari per salvarne il contenuto, ammirato da turisti provenienti da tutto il mondo: la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo consegnerà lunedì prossimo i lavori per il rifacimento e la manutenzione straordinaria delle coperture.
I danni hanno riguardato la copertura della Solea, la passerella lunga e stretta, che parte dalla zona presbiteriale e si protende verso la navata centrale e della parte sovrastante, e la copertura del Transetto laterale settentrionale, per il quale, spiega la Regione, è già stato effettuato un intervento in somma urgenza.
I lavori avranno la durata di dieci mesi e comporteranno il completo rifacimento del sistema di copertura della Navata centrale, di quella laterale settentrionale e della Solea che verrà realizzata con manto di tegole, utilizzando tecniche di lavorazione già collaudate e acquisite nel corso dei precedenti interventi; questo, al fine di garantire la tutela e conservazione del bene, nel rispetto delle tecniche utilizzate in fase di realizzazione dell’impianto.
Il progetto è stato finanziato con 691.128,24 euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 “Patto per la Sicilia”.
“Il Duomo di Monreale è patrimonio dell’Unesco e uno dei monumenti più noti della Sicilia. L’intervento – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – serve a salvaguardare le condizioni complessive della Chiesa e a garantire la conservazione del prezioso mosaico che ricopre le copertura interna del Duomo e che il mondo intero ammira. Lo sviluppo della Sicilia, della cultura e del turismo – aggiunge l’assessore Samonà – non può prescindere dalla buona tenuta del nostro patrimonio culturale, attività su cui il governo regionale sta investendo notevoli risorse”.
Realizzati per volere di Guglielmo II, il Duomo e il Monastero di Monreale costituiscono uno dei Complessi monumentali più significativi nella storia dell’architettura normanna. La cattedrale, Chiesa di Santa Maria La Nuova, edificata a partire dal 1172, presenta un impianto basilicale a tre navate con l’imponente santuario a base quadrangolare dal quale emergono le torri angolari che incorniciano il prospetto principale, concluso da tre maestose absidi che sono orientate ad est, secondo la tradizione bizantina.
La realizzazione del nuovo manto, spiega ancora la Regione, prevede “un’elevata impermeabilità all’acqua, elevata permeabilità al vapore acqueo e capacità di espulsione dell’umidità proveniente dagli strati sottostanti. La copertura verrà realizzata attraverso la ricollocazione del manto di tegole provenienti dalla dismissione con l’integrazione di nuovi elementi di analoga tipologia e la revisione e il trattamento impermeabilizzante dei canali di gronda funzionali alla raccolta e canalizzazione delle acque piovane”.
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