La prima sezione della corte d’assise di Palermo ha condannato due donne, madre e figlia, ritenute colpevoli di abusi e maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti di due case di riposo del salotto buono del capoluogo siciliano, la Anni d’oro di via Marchese di Villabianca e la Arcobaleno di via Libertà.
La pena più alta è toccata a Maria Grazia Demma, la madre, che ha avuto 4 anni e 9 mesi; Simona Fichera, la figlia, è stata condannata a 3 anni e 3 mesi. Assolta una delle dipendenti, Francesca Gnoffo. Secondo l’accusa – così grave da meritare un dibattimento in assise – Demma, che è anche vigile urbano, e Fichera avrebbero inflitto trattamenti disumani agli ospiti delle due strutture.
Le imputate hanno anche evitato pene più severe, quelle chieste dalla Procura, di poco inferiori ai dieci anni. Le due case di riposo erano state sequestrate. L’inchiesta era stata condotta dal commissariato Libertà sotto il coordinamento della Procura.
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