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Ergastolano ucciso a pistolettate a Ravanusa, omicida condannato a 30 anni

Condanna definitiva a 30 anni di carcere per Orazio Rosario Cavallaro, il 61enne di Ravanusa, accusato di avere ucciso il licatese Angelo Carità, 56 anni, freddato a colpi di pistola il giorno di “Pasquetta” del 2018 nei pressi della sua casa di campagna. Carità era stato condannato all’ergastolo per omicidio ma si trovava in stato di libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare.

La condanna definitiva a 30 anni è stata decisa dalla Corte di Cassazione, che ha così rigettato il ricorso della difesa. In primo grado l’imputato era stato condannato all’ergastolo dal gup di Agrigento Luisa Turco. In appello la pena era stata ridotta a 30 anni ed oggi è stata definitivamente confermata.

Cavallaro, originario di Catania ma da tanti anni residente a Ravanusa, vecchia conoscenza degli inquirenti per il coinvolgimento nell’inchiesta antimafia “Cocktail” e in altre indagini di minore spessore, secondo i giudici ha messo a segno il delitto che sembrerebbe collegato all’omicidio commesso a sua volta da Carità. La vittima era stata condannata per l’omicidio di Giovanni Brunetto, l’imprenditore agricolo di 56 anni ucciso e sotterrato nella casa di campagna di un avvocato di cui Carità aveva la chiave perchè stava svolgendo alcuni lavori agricoli.

Cavallaro ha provato a difendersi dicendo che la persona immortalata nel video, mentre allunga la mano con l’arma dal finestrino di un’auto che percorre la strada, fino ad arrivare a pochi metri dalla vittima e sparare, non è lui e che il giubbotto non era suo ma gli era stato regalato alla Caritas.


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