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Ore di terrore per un anziano cacciatore: sequestrato per aver ucciso un suino

Una volta liberato, l’anziano ha raggiunto l’abitazione dell’amico a cui ha raccontato tutto e scoperto che dalla sua auto era scomparso il fucile

Un arresto in carcere, uno ai domiciliari ed un obbligo di dimora per aver sequestrato per un paio d’ore e minacciato un anziano cacciatore che avrebbe ucciso un suino nelle campagne di Ficarra. Sono tre le misure eseguite dai carabinieri di Ficarra per sequestro di persona pluriaggravato, furto pluriaggravato, detenzione illegale di arma e atti persecutori aggravato. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Patti su richiesta della Procura di Patti, diretta dal procuratore Angelo Vittorio Cavallo.

Lo scorso dicembre, l’anziano, assieme a un amico, si era recato per una battuta di caccia nelle campagne di Ficarra. I due si erano momentaneamente separati; l’anziano rimasto solo, ha abbattuto un suino che si stava avvicinando pericolosamente. Mentre lo eviscerava è stato avvicinato da cinque persone che hanno recriminato per l’uccisione dell’animale. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri da qui sono cominciati momenti di terrore per l’anziano, a cui sarebbe state sottratte le chiavi dell’auto e imposto di prendere parte a una videochiamata con quello che è stato indicato come il proprietario del maiale ucciso che, nel corso del colloquio, avrebbe avanzato veementi lamentele e minacce.

Il cacciatore ha cercato di opporsi ma ad un certo punto sarebbe stato costretto a salire a bordo della propria auto insieme ad una delle cinque persone, percorrere diverse decine di chilometri per raggiungere l’abitazione dell’uomo che aveva detto di essere il proprietario del suino, specificando che non poteva recarsi a Ficarra perché agli arresti domiciliari. A seguire l’auto, una vettura con a bordo le altre quattro persone. Una volta arrivati l’anziano sarebbe stato trattenuto per circa due ore in un’abitazione, minacciato e costretto a fornire informazioni sul proprio compagno di caccia. Una volta liberato, l’anziano ha raggiunto l’abitazione dell’amico a cui ha raccontato tutto e scoperto che dalla sua auto era scomparso il fucile. A questo punto si sono rivolti ai carabinieri di Ficarra e denunciato i fatti.

La vicenda ha avuto un seguito anche nei giorni successivi: il proprietario del maiale ucciso, sia attraverso alcune persone che conoscenti delle vittime, avrebbe cominciato a tormentare i due anziani sia con due spedizioni para punitive che con numerose telefonate per costringere anche il secondo anziano cacciatore a recarsi da lui per ottenere il risarcimento del danno. Una pressione che ha provocato nei due anziani “un fondato timore per la incolumità propria e dei rispettivi familiari”. Nelle perquisizioni eseguite dai carabinieri nel corso nell’esecuzione della misura cautelare è stato trovato anche il fucile dell’amico cacciatore, che a dicembre era stato sottratto dall’auto: lo aveva uno degli altri due indagati. Nei confronti di quello considerato come il mandante è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Per gli altri, uno è agli arresti domiciliari, l’altro ha l’obbligo di dimora nel comune di residenza.


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