“Lo sciopero degli autotrasportatori in Sicilia va scongiurato, creerebbe troppi danni all’agricoltura dell’isola, invito il presidente della Regione a convocare una cabina di regia per trovare una soluzione”. Lo afferma il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, in merito al paventato blocco degli autotrasportatori previsto per il 19 marzo in tutta Italia che, però, rischia di essere anticipato in Sicilia per protestare contro l’impennata del costo del carburante.
“Ho promosso degli incontri tra i produttori agricoli – dice il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo – e l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità per sensibilizzare il Governo regionale sugli effetti che avrebbe sulla nostra economia uno sciopero dell’autotrasporto. Le catene della grande distribuzione si rivolgerebbero ad aziende spagnole ed il danno sarebbe di proporzioni devastanti, tale da mettere in ginocchio un’intera filiera, scatenando un effetto domino preoccupante”.
Giovanni Cafeo è solidale con gli autotrasportatori che stanno pagando un prezzo elevato legato al caro carburante.
“Siamo vicini agli autotrasportatori, va detto che il caro carburante – prosegue Cafeo – sta interessando molte altre categorie professionali, per cui è un problema sentito da un numero straordinario di persone”.
Il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, ritiene che il Governo regionale debba farsi promotore di una iniziativa per trovare una soluzione e scongiurare lo sciopero.
“L’assessore Falcone ha fatto tutto quello – continua l’On. Cafeo – che era nelle sue possibilità, però non può essere solo lui il terminale delle richieste che provengono da più parti. Per questo, auspico che il presidente della Regione diventi promotore di una cabina di regia composta dallo stesso governatore, dagli assessori alle Attività produttive, alle Infrastrutture e Mobilità ed all’Agricoltura, dai rappresentanti dei produttori agricoli e degli autotrasportatori. Occorre trovare una soluzione condivisa lo sciopero è una opzione sbagliata che crea solo danni alla Sicilia”.
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