fbpx

In tendenza

Abusi da parte del prete a Enna: indagato carabiniere che diede “consigli” al vescovo

Secondo le accuse avrebbe sconsigliato un legale al vescovo sperando in un appoggio al suo conferimento della benemerenza di cavaliere del Santo Sepolcro

È indagato per “induzione indebita a dare o promettere utilità” il colonnello dei carabinieri Saverio Lombardi, ex comandante provinciale dell’Arma a Enna e ora spostato a Lecce con il ruolo di capufficio del personale. Secondo le accuse avrebbe sconsigliato un legale al vescovo di Piazza Armerina, nell’Ennese, sperando in un appoggio al suo conferimento della benemerenza di cavaliere del Santo Sepolcro. Per l’ufficiale la procura di Enna ha già chiesto il rinvio a giudizio.

La vicenda è emersa nel corso dell’udienza per il processo a carico del sacerdote Giuseppe Rugolo, accusato di violenza sessuale aggravata su minori, procedimento in corso dinanzi al tribunale di Enna. Nel corso dell’udienza sono stati sentiti come testi gli ufficiali della Pg, secondo cui il colonnello Lombardi avrebbe consigliato al vescovo Rosario Gisana di cambiare avvocato, dal momento che il legale al quale il prelato voleva rivolgersi per tutelare la Diocesi e la sua persona nella vicenda del sacerdote Rugolo sembrava essere coinvolto in un’indagine per associazione mafiosa: un suggerimento dato dal militare in cambio, secondo i magistrati, di una benemerenza legata al cavalierato del Santo Sepolcro. Dalle indagini sulla vicenda degli abusi sessuali perpetrati è emerso che, quando la vicenda era divenuta di dominio pubblico, il colonnello Lombardi avrebbe chiamato il vicario del vescovo Gisana, annunciando una sua visita per la vicenda Rugolo. Lombardi si sarebbe recato all’incontro svoltosi a Piazza Armerina, in borghese. Gli inquirenti avevano successivamente convocato il vescovo Gisana, che ha confermato la visita di Lombardi e il suo consiglio di rivolgersi ad un altro avvocato. “Mi disse che era meglio che cambiassi avvocato perché quello che avevo scelto – ha dichiarato Gisana – poteva essere finito dentro un’inchiesta per mafia”.

Nel corso dell’udienza al processo Rugolo, agli arresti domiciliari da 11 mesi, sono emersi dati informatici del cellulare e del Pc del sacerdote ha confermato sui rapporti sessuali con giovani, anche a Ferrara, dove era stato trasferito, e la continuazione di contatti con suoi ex alunni degli istituti scolastici di Enna. Tra il materiale rinvenuto tantissime chat e foto a sfondo sessuale con giovani ragazzi. Rugolo avrebbe intrattenuto rapporti sessuali con un prete della stessa Diocesi di Piazza Armerina, con il quale valutava le sue capacità di adescamento ai danni della vittima che poi lo avrebbe denunciato.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni