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Palermo, emozioni e fragilità al Teatro Biondo con le donne di Emma Dante

Al centro della vicenda è la storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole

La fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine. “Misericordia” di Emma Dante, prodotto dal Teatro Biondo insieme al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico – Compagnia Sud Costa Occidentale e Carnezzeria, debutta venerdì, alle 21, dopo una lunga e acclamata tournée partita due anni fa dal Piccolo di Milano. Repliche fino al 3 aprile.

Protagonisti dello spettacolo Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco (che per la sua interpretazione ha ricevuto il Premio Ubu 2021), Leonarda Saffi, Simone Zambelli. Le luci sono di Cristian Zucaro.

“Misericordia è una favola contemporanea – afferma Emma Dante – racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine”. Al centro della vicenda è la storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette; al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti.

“Arturo non sta mai fermo – spiega Emma Dante – è un picciutteddu ipercinetico. Ogni sera, alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa. La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come un’acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era china ‘i musica e Lucia abballava p’i masculi! Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L’uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano Geppetto. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo, mentre Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Nonostante l’inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino”.

“Misericordia di Emma Dante – si legge nella motivazione del Premio della critica, assegnato allo spettacolo nel 2020 – porta in scena la potenza delle emozioni, lo strazio del dolore, l’insopportabile violenza dell’uomo che picchia la sua donna. Misericordia è un concentrato di dolore e fame di futuro, è un inno alla vita che fa a pugni con la morte e il dolore, viene da pensare che con Misericordia Emma Dante ci regali un concentrato di vita tanto potente quanto inaudito. Misericordia di Emma Dante è carne e sudore, respiro e parola della vita vera che si compie davanti agli spettatori con la scusa della finzione. Per questo Misericordia è teatro nel senso più alto del termine”.


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