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Sicilia ultima per tasso di crescita nel Meridione: l’Isola riparte da giovani e startup

Nel primo anno pandemico l'Isola è stata tra le Regioni che hanno registrato la minore contrazione della ricchezza generata a livello territoriale

La Sicilia è ultima nel Mezzogiorno per tasso di crescita (+3,7% a prezzi correnti, -0,3% a prezzi costanti) nel quinquennio 2015-2019, un valore pari alla metà di quello registrato dalla Puglia (+7,5%), nonostante rappresenti il secondo “motore” economico del Mezzogiorno, dietro alla Campania, con un contributo al Pil della macro-area pari al 22,5% nel 2019. Ma questa posizione di rilievo è potenzialmente messa a repentaglio da un trend di sviluppo della Regione che è stato più lento rispetto a tutte le altre Regioni meridionali. Questa la fotografia scattata dal report presentato oggi da The European House – Ambrosetti in collaborazione con la Regione siciliana, a Palazzo Riso, a Palermo.

Stando al Rapporto 2022 dell’Act Tank Sicilia, che si intitola “Strategie e politiche per una Sicilia al centro del Mediterraneo aperta, attrattiva e connessa”, nel primo anno pandemico l’Isola è stata tra le Regioni che hanno registrato la minore contrazione della ricchezza generata a livello territoriale, con una perdita di 6,2 punti percentuali di Valore Aggiunto tra il 2019 e il 2020 (terzultima in Italia), ma resta al penultimo posto per Pil pro capite, con un valore (17mila euro) inferiore alla metà del primo in classifica.

Il quadro non migliora sul fronte del mercato del lavoro, che ha registrato una riduzione degli occupati nel decennio 2010-2019 pari a -1,6 punti percentuali, unica Regione in Italia con un valore negativo, insieme alla Calabria. A preoccupare è soprattutto l’occupazione giovanile: al 2020 il 37,5% dei giovani siciliani non lavora, non studia e non segue corsi di formazione, con un’incidenza ben superiore alla media nazionale (23,3%). Tra il 2019 e il 2020, il numero degli occupati si è contratto dell’1,4%, posizionando l’Isola come quarta migliore Regione per variazione complessiva (media italiana di -2,1%).

Un contesto, tuttavia, fatto di luci e ombre, e nonostante una situazione complessa, emergono alcuni segnali di ripresa e opportunità su cui ricostruire il percorso di ripresa dell’economia regionale, proprio a partire dal contributo offerto dalle nuove generazioni. Infatti, la Sicilia si conferma una delle Regioni più “giovani” del Paese con un’età media di 44,7 anni (rispetto ad una media nazionale di 45,9 anni) e il 13,7% della popolazione con meno di 14 anni. Si assiste infatti a un forte dinamismo dell’imprenditoria under 30, che ammonta al 6,5% dei titolari di imprese nel 2019 rispetto al 5,6% medio nazionale (terza Regione in Italia, dietro a Campania e Calabria). In aggiunta, il sistema delle startup innovative nell’Isola è cresciuto del 138% tra 2015 e 2021 e presenta caratteristiche di crescente inclusione e apertura all’innovazione, grazie ad una forte prevalenza giovanile (23%, seconda Regione in Italia 4 dopo il Molise) ed una forte prevalenza femminile (19%, terza Regione dopo Basilicata e Molise).

In questo quadro tra luci e ombre, l’Act Tank Sicilia ha progettato ed elaborato uno strumento di monitoraggio che consente di misurare il posizionamento della Sicilia sulle priorità strategiche e di individuare gli ambiti di intervento. E l’analisi della performance che emerge dal cruscotto di monitoraggio strategico mostra come “la Regione debba affrontare e risolvere alcune carenze significative rispetto al resto del sistema Paese per poter indirizzare il proprio percorso di crescita nel medio-lungo termine, non solo in ambito economico-sociale ma anche sul fronte ambientale, della qualità dei servizi offerti e della rete infrastrutturale”.


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