Beni per 6 milioni di euro sono stati confiscati dalla polizia di Stato a Benedetto ‘Ninì’ Bacchi, re dei giochi e delle scommesse: si tratta di dieci beni immobili, compresa una lussuosa villa, sette società attive nei settori dell’edile, dei giochi e delle scommesse, alcune ubicate a Malta, quattro veicoli, sei rapporti finanziari e una quota societaria e diritti di credito pari a 300 mila euro di una impresa di Terni.
La figura di Bacchi è emersa dalle indagini condotte dalla Squadra mobile di Palermo, nell’ambito dell’operazione “Game over”, che ha accertato la forte connessione tra Cosa nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse. Bacchi, avvalendosi del sostegno offerto dalla famiglia mafiosa di Partinico e, in particolare, da Francesco Nania, 53enne di Palermo, oltre che delle famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Resuttana, Porta Nuova, Noce e Brancaccio, è riuscito, in breve tempo, ad aggiudicarsi il mercato del gioco sul territorio palermitano in posizione di monopolio.
In un decennio ha sviluppato e consolidato un circuito di scommesse e giochi online in grado di competere con i più importanti marchi nazionali, grazie a sostegno, secondo chi indaga, dall’organizzazione mafiosa. L’imprenditore è stato condannato a 18 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e per i reati, anche questi aggravati, di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Con questo provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del tribunale, su proposta del questore di Palermo, è dunque scattata la confisca dei beni già sequestrati nel dicembre del 2018, tra i quali una lussuosa villa, a Palermo, in viale Margherita di Savoia. Applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni.
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