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Bimbo autistico ma cure negate per sei anni dall’Asp, il giudice di Enna le impone

Per l'Asp di Enna, la diagnosi è sempre stata di lieve ritardo mentale. Per il Dipartimento di neuropsichiatria infantile il bambino avrebbe diritto solo a una terapia di riabilitazione, escludendo la necessità di terapia cognitivo-comportamentale, specifica per la sindrome dello spettro autistico della quale è affetto il piccolo

È stato necessario ricorrere al giudice perché a un bambino di 8 anni venisse riconosciuto il diritto a una terapia specifica per la sindrome autistica. È accaduto a Enna dove malgrado una prima diagnosi risalente a 6 anni fa, i genitori del bimbo hanno dovuto chiedere l’intervento del tribunale perché il Dipartimento di Neuro psichiatria infantile dell’Asp di Enna non ha mai voluto riconoscere e diagnosticare lo spettro autistico diagnosticato e certificato quando il bambino aveva 2 anni, dall’Ircss Oasi di Troina e dall’Asp di Palermo.

Per l’Asp di Enna, la diagnosi è sempre stata di lieve ritardo mentale. Per il Dipartimento di neuropsichiatria infantile il bambino avrebbe diritto solo a una terapia di riabilitazione, escludendo la necessità di terapia cognitivo-comportamentale, specifica per la sindrome dello spettro autistico della quale è affetto il piccolo.

I genitori hanno deciso di rivolgersi al tribunale di Enna quando a inizio del 2021, l’Asp ha sospeso anche la terapia più generica. “Mio figlio aveva e ha assolutamente bisogno di terapie specifiche di cui, per anni, purtroppo, è stato privato. Non riesco ancora a capire perché – ha detto il papà del piccolo – l’Asp di Enna si sia ostinata a perseverare in una errata diagnosi, malgrado i difformi pareri formulati da due centri di eccellenza, quali l’Oasi di Troina e l’Asp di Palermo“.

Il piccolo, alla vigilia della giornata internazionale dei disabili, ha ottenuto il riconoscimento di un diritto negato per ben sei anni e al più presto potrà cominciare la terapia che gli spetta, anche se l’unica struttura abilitata alle terapie comportamentali e cognitive è già al completo, con conseguenti e notevoli disagi e difficoltà per le famiglie con figli autistici. “In questa battaglia abbiamo speso tante energie e abbiamo avuto tante amarezze – conclude il papà del bimbo, che è stato assistito dal punto di vista legale dall’avvocato Maria Giovanna Gioeni – e sia io che mia moglie siamo stanchi


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