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Durc pilotati a Catania: processo per 17 tra cui l’ex presidente Ance

Per la Guardia di Finanza, altri sedici imprenditori avrebbero beneficiato della falsificazione dei documenti attestanti la regolarità contributiva, condizione essenziale per partecipare alle gare pubbliche

Un processo fissato per il 4 ottobre dinanzi ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania farà luce sui Durc pilotati, i documenti unici di regolarità contributiva, finiti in un’inchiesta dopo la segnalazione dei vertici della cassa Edile di Catania, che avevano denunciato accessi abusivi al sistema informatico, denominato Bni, Banca nazionale imprese. Il gup del tribunale di Catania Chiara Di Dio Datola, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Fabio Regolo, ha deciso il giudizio per diciassette indagati tra cui l’ex vicedirettore della Cassa edile etnea, il sessantottenne Filippo Di Guilmi, e l’ex presidente regionale dell’associazione nazionale costruttori, il sessantenne Salvatore Ferlito, già presidente dell’ente catanese.

Vengono contestati a vario titolo 63 reati che vanno dall’accesso abusivo a sistema informatico, al falso, all’abuso d’ufficio e alla turbata libertà degli incanti. Per l’accusa, Ferlito, nella sua qualità di rappresentate legale della Sicula Costruzioni di Santa Venerina, avrebbe ricevuto un Durc falso da Guilmi.

Per la Guardia di Finanza, altri sedici imprenditori avrebbero beneficiato della falsificazione dei documenti attestanti la regolarità contributiva, condizione essenziale per partecipare alle gare pubbliche: imprese che hanno ottenuto affidamenti diretti, subappalti e incassato pagamenti, senza averne i requisiti. Al processo si sono costituiti parte civile l’Ance, la Cassa Edile e l’imprenditore Fabio D’Agata.


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