Un uomo è stato accusato ingiustamente di lesioni personali alla ex moglie grazie alla falsa certificazione fornita dal padre di lei, ex professore universitario e dirigente in pensione del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. A sostenerlo sono i carabinieri del capoluogo siciliano che hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare.
La vicenda è una di quelle emerse nel corso di un’indagine sui tentativi di influenzare i concorsi universitari scaturita dalla denuncia fatta nel 2019 da un medico del Policlinico, e che vede indagate altre 11 persone, tra cui diversi docenti universitari.
I Nas contestano anche altri reati: grazie alla sua posizione e ricorrendo alla collaborazione di altri medici, spiegano i Nas di Palermo, fra cui la figlia, l’ex docente universitario era stato ufficialmente inserito in equipe chirurgiche nei registri informatici del Policlinico del capoluogo. In realtà le operazioni chirurgiche venivano compiute da altri. Inoltre, essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di intra-moenia, avrebbe intascato indebitamente somme di denaro comprese tra i 100 e i 200 euro da 68 pazienti per visite eseguite tra luglio 2019 e ottobre 2020, senza riversare la percentuale dovuta all’azienda sanitaria.
La truffa, secondo i Nas, aveva un impianto familiare: i due figli del medico ottenevano, grazie al padre, falsi certficati di malattia per assenze dal lavoro, e soprattutto, quel referto che attestava lesioni subite dalla figlia; da qui erano nati una denuncia e un procedimento penale a carico dell’ex marito di quest’ultima, anche per il reato di lesioni personali aggravate.
Il medico e la figlia, quest’ultima chirurgo plastico all’ospedale Civico di Palermo sono adesso ai domiciliari, in virtù di un provvedimento del Gip del tribunale del capoluogo siciliano, emesso su richiesta della procura. Nei loro confronti è stata decisa l’interdizione dai pubblici uffici della durata di mesi 12 e per altri 11 indagati la sottoposizione all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: tra questi vi sono un ex professore ordinario, un professore ordinario, un professore associato, un ricercatore, un infermiere; un altro è un professore ordinario e direttore del Dipartimento delle Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo; un altro è il figlio dell’ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, che all’epoca dei fatti prestava servizio al Policlinico di Messina e in atto è invece dipendente del Policlinico di Palermo; quattro sono professori ordinari di Chirurgia in servizio nbelle Università di Roma (Campus Bio-Medico), Napoli (Vanvitelli) e Messina, i quali hanno ricoperto le funzioni di presidenti e membri di commissioni nell’ambito di diversi concorsi universitari. Ad essi si aggiungono altre dieci persone, indagate in stato di libertà.
Numerosi i reati contestati, a vario titolo: corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.
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