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Vertenza Blutec, nessun passo avanti al tavolo Mise

I commissari di Blutec hanno rappresentato l’avanzamento del piano di cessione dei vari asset: ad oggi, una soluzione pare possibile solo per il ramo Chemical e una piccola parte dei lavoratori del ramo Engineering

Nessun passo avanti per Blutec. Lo affermano i sindacati, al termine del tavolo al Mise.

I commissari di Blutec hanno rappresentato l’avanzamento del piano di cessione dei vari asset: ad oggi, una soluzione pare possibile solo per il ramo Chemical e una piccola parte dei lavoratori del ramo Engineering. Per il Ramo Lighting di Asti invece è andato deserto l’ultimo bando per la cessione dell’azienda. “Questo – riferisce la Fim – sembra sia stato determinato dalla mancanza di ‘rassicurazioni’ da parte di Stellantis ad una realtà imprenditoriale che aveva mostrato un iniziale interessamento”.

“In attesa della pubblicazione di un nuovo bando – affermano il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano
e il segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani Antonino Nobile – abbiamo chiesto al Mise di intervenire anche su Stellantis affinché possa dare le giuste garanzie in tal senso”.

“I timori più grandi – proseguono – rimangono sul sito di Termini Imerese termitano. Nessun passo avanti per il sito che ha visto sfumare anche possibili interessamenti da parte di Terna per alcune aree su quale potersi insediare nell’ambito del programma Tyrrhenian Link. L’interessamento è stato chiarito, non avrebbe coinvolto nessuno dei lavoratori ma soltanto la compravendita di alcune aree. E’ necessario sottolineare però come la vicenda poteva avere risvolti positivi e importanti per la vertenza in quanto, anche a detta dei commissari, le risorse potevano essere usate per accompagnare parte dei lavoratori alla pensione diminuendo il numero dei lavoratori da ricollocare, a nostro avviso elemento chiave per la risoluzione della vertenza”.

La Fim ritiene “grave il silenzio delle istituzioni e della politica sulla questione Terna che poteva rappresentare un passo avanti sulla vertenza e che come organizzazioni sindacali abbiamo appreso soltanto oggi.” Inoltre “che non ci sia una volontà politica chiara del Governo di farsi carico del processo necessario per salvare i 590 lavoratori Blutec e dell’indotto dal licenziamento, che deve compiersi entro 1 anno e mezzo. La percezione al tavolo è l’abbandono da parte delle istituzioni a partire da quelle siciliane, ancora una volta assenti al tavolo”.

“Se tutto questo immobilismo istituzionale e politico continuerà a persistere – conclude la Fim – metteremo in campo tutte le iniziative di lotta necessarie e chiameremo in campo le forze politiche, a partire da quelle siciliane che ad oggi sembrano impegnate solo alla campagna elettorale in corso”.

In chiusura dell’incontro si è deciso di procedere alla richiesta di convocazione del Tavolo Regionale e all’attivazione di un gruppo di coordinamento sulla vertenza a livello ministeriale.

“La situazione è drammatica” dichiarano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil, Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom-Cgil Sicilia, e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale.

“Abbiamo appreso al tavolo che Terna avrebbe manifestato un interesse su una porzione dell’area dell’ex stabilimento Fiat e in seguito ad incontro con Regione e Comune ha deciso di escludere l’area Blutec per altre. La Fiom e la Cgil chiedono chiarezza sulle responsabilità perché quelle risorse avrebbero consentito il finanziamento del prepensionamento di una parte dei lavoratori ex Fiat”.

Fiom e Cgil hanno chiesto di riaprire alla possibilità con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, che devono assumersi le proprie responsabilità ed è necessaria trasparenza. “È necessario un provvedimento legislativo  che accompagni all’uscita chi è prossimo alla pensione. Ma soprattutto, è necessario avviare un percorso concreto con Invitalia, l’individuazione di un Advisor e le Istituzioni tutte per valutare quali soggetti industriali a carattere locale e nazionale potrebbero essere interessati al progetto di rilancio dell’area industriale di Termini Imerese, utilizzando le risorse del PNRR nell’ambito della riconversione sostenibile delle produzioni. Altro elemento negativo è aver appreso che il nuovo accordo di programma prevede risorse certe ma inferiori alle precedenti”.

Fiom spiega poi che nel corso dell’incontro è stato illustrato lo stato di avanzamento dei programmi di cessione dei rami Metallic di Ingegneria Italia e dei rami di Blutec Engineering, Chemical e Lighting. Per quanto riguarda il ramo Metallic di Ingegneria Italia che coinvolge gli stabilimenti di Atessa e Tito Scalo, si è definito il passaggio al gruppo MA. Il programma di Ingegneria Italia si concluderà alla fine dell’anno.

“Il punto – concludono Fiom e Cgil – è capire come individuare una soluzione vera occupazionale per tutti i lavoratori della procedura. La reindustrializzazione di Termini Imerese e la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto è l’impegno che lo Stato ha preso con il territorio”.


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