fbpx

In tendenza

Gettonopoli ad Agrigento, archiviazione per 4 ex consiglieri

Tutte accuse che sono state archiviate

Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento ha archiviato, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, il procedimento nei confronti degli ex consiglieri comunali Alfonso Vassallo, Francesco Picone, Alfonso Mirotta e Antonio Cicero, e dell’ex presidente provinciale di Confartigianato Francesco Giambrone, tutti accusati a vario titolo di truffa e falso nel contesto di un’inchiesta su presunti raggiri messi in campo per ottenere rimborsi e gettoni di presenza non dovuti. La vicenda venne definita “Rimborsopoli” e i quattro indagati ricevettero l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel 2017 nonostante il gip e il Tribunale del riesame avesse escluso già in quella fase la sussistenza indiziaria di molte accuse. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Mirotta, Picone e Vassallo avrebbero fatto ricorso a firme false per ottenere deleghe alla partecipazione delle commissioni consiliari. A Vassallo, diventato segretario provinciale di Confartigianato, e all’allora presidente della sigla di categoria, si contestava la predisposizione di un’assunzione fittizia per ottenere i rimborsi previsti dal Comune, mentre al solo Cicero, l’aver trasferito fittiziamente la residenza a Palermo per ottenere i rimborsi per le spese del viaggio.

Tutte accuse che sono state archiviate. Il Pm, infatti, nel proprio provvedimento ha scritto che “non sono stati acquisiti riscontri sufficienti a considerare configurabili le fattispecie delittuose indicate” e quindi che fosse necessario chiedere l’archiviazione “per assenza di elementi idonei a sostenere fondatamente in giudizio l’accusa nei confronti di tutti gli indagati”. Non ci fu, quindi, alcun tentativo di truffare il Comune di Agrigento.

“A distanza di anni – dichiarano gli ex consiglieri Mirotta, Picone, Vassallo e Cicero – ci viene finalmente restituita la dignità politica che qualcuno aveva provato a sottrarci. Siamo stati accusati sulla stampa, sui social, di aver rubato soldi al Comune, di aver sottratto fondi alla comunità per ottenere un arricchimento indebito. Tutto falso, come abbiamo sempre ribadito in questi anni. Con la nostra archiviazione – concludono – si chiude definitivamente quella pagina orribile della nostra città della cosiddetta ‘Gettonopoli, che ha abbattuto un’intera classe politica per motivazioni che, ancora oggi, appaiono ben lontane dall’essere pienamente comprese”. Gli indagati erano difesi dagli avvocati Daniela Posante, Stefano Catuara e Tanja Castronovo, Salvatore Guagliardo, Alfonso Neri e Salvatore Pennic.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni