“Palermo è un po’ magica, un poco caduta, un poco solenne, è vita e morte”. Così parlava Letizia Battaglia, morta a 87 anni per le conseguenze di una malattia. La famosa fotogiornalista italiana è nata a Palermo nel 1935, città che ha odiato e amato, ma che ha voluto raccontare nella sua complessità. Memorabili i suoi scatti, uno dei quali ha impresso per sempre la morte del presidente della Regione Piersanti Mattarella, soccorso dal fratello Sergio, oggi presidente della Repubblica. A 27 anni, ricorda un blog di fotografia, “conobbe casualmente il poeta Ezra Pound, questa veloce conoscenza l’avvicinò alla sua poesia che divenne grande fonte di ispirazione per tutta la sua vita. Ben presto Letizia troverà casa presso il mitico quotidiano l’Ora“. A Milano starà per diversi anni e qui Letizia imparerà maggiormente questo suo linguaggio, racconterà gli Anni di piombo, finché, nel ’74, tornerà nella sua amata Palermo, responsabile della fotografia sempre per il giornale “l’Ora”, raccontando la città tra mafia, clientelismo, politica e degrado, a fianco ad altri grandi testimoni del suo tempo tra i quali Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Il suo archivio racconta l’egemonia del clan dei Corleonesi. Sono suoi gli scatti all’hotel Zagarella che ritraggono gli esattori mafiosi Salvo insieme a Giulio Andreotti e che furono acquisiti agli atti per il processo. Il 6 gennaio 1980 è la prima fotoreporter a giungere sul luogo in cui viene assassinato Piersanti Mattarella.
Nello stesso anno un suo scatto della “bambina con il pallone“nel quartiere palermitano della Cala fa il giro del mondo. Il suo impegno di fotografa dentro e fuori al giornale è continuo, questo perlomeno fino al 1992, l’anno degli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ormai stanca di violenza. Letizia Battaglia si è poi occupata di divulgazione e ha sostenuto e collaborato con diverse agenzie e diversi laboratori fini alla formazione nel 2017, del “Centro Internazionale di Fotografia di Palermo” un archivio storico che raccoglie gli scatti di oltre 150 fotografi, professionisti ed amatori, che desiderano mostrare al pubblico, nazionale ed internazionale, la loro visione della città e affinché queste testimonianze possano essere preservate. Ha formato generazioni di fotografi come la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto.
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Un altro premio, il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato tributato nel 1999. Mafia, dunque, ma non solo, anche cultura, diritti e vita delle donne: dal 2000 al 2003 ha diretto dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata da una sua idea nel 1991. Una personalità importante e poliedrica che ha segnato la storia e la cultura non solo di Palermo.
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