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Esposto contro il prefetto di Ragusa sulla gestione hotspot migranti di Pozzallo e centro accoglienza di Comiso

La gestione dell’hotspot di Pozzallo e del centro accoglienza di Comiso finisce in Procura e la battaglia legale vede davanti una cooperativa di Priolo (“Officine sociali”), una di Trapani (“Badia Grande”) e il prefetto di Ragusa

La gestione dell’hotspot di Pozzallo e del centro accoglienza al confine fra i Comuni di Ragusa e Comiso finisce in Procura. E la battaglia legale vede davanti una cooperativa di Priolo (“Officine sociali”), una di Trapani (“Badia Grande”) e il prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri. A presentare la querela contro il massimo esponente del Governo nel centro ragusano è il legale rappresentante della società siracusana, Francesco La Rosa, che ha illustrato al procuratore della Repubblica le vicissitudini che lo hanno portato a rivolgersi al tribunale per la gestione della gara d’appalto sui centri di accoglienza. Testimone: l’ex presidente della provincia di Siracusa ed ex assessore regionale Bruno Marziano.

Tutto inizia a novembre del 2019, con l’affidamento dell’hotspot vinto dalla coop trapanese. Ma a gennaio 2021 il Tar annulla l’aggiudicazione e il Cga, a giugno dello stesso anno, conferma la pronuncia in primo grado per la violazione del disciplinare di gara. In attesa del contenzioso amministrativo, la Prefettura continua però ad affidare la gestione di Comiso alla società trapanese facendo scorrere la graduatoria che vedeva la società “Officine sociali” (originariamente “Freedom”) seconda classificata, ma solo nella gestione dell’hotspot di Pozzallo (e per 295 giorni invece dei 365 stabiliti nel bando). Ciononostante nel contratto stipulato tra le parti fosse stabilito espressamente la riserva d’interrompere la fruizione del servizio in oggetto in caso di sospensiva dell’efficacia delle determinazioni di aggiudicazione da parte del Tribunale amministrativo.

“Risulta incomprensibile – le parole di Francesco La Rosa – a che titolo la soc. coop. sociale “Badia Grande” continui a gestire i servizi alla struttura di Comiso in Contrada Cifali, senza essere l’aggiudicataria di una gara di appalto”. A marzo 2022 la società siracusana diffida la prefettura a disporre il subentro a Comiso e rideterminare la durata del contratto e così si arriva alla riunione del 4 aprile in prefettura a Ragusa, alla quale era presente anche Marziano che cura per la coop siracusana i rapporti istituzionali con gli enti pubblici. Durante l’incontro sarebbe emersa qualche parola di troppo tra il prefetto e un rappresentante della cooperativa che oggi parla di presunti atti intimidatori. E, testimoni al proprio fianco, intende andare fino in fondo e portare il prefetto in tribunale.


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