Botte e insulti alla compagna, culminati con uno schiaffo assestato con tale forza da provocare nella caduta una frattura della teca cranica, in una escalation di episodi durati sei mesi tra giugno e dicembre del 2020. Scatta la denuncia, si attivano le procedure del “codice rosso”.
Lui un 58enne di Vittoria viene allontanato, arrestato e posto ai domiciliari. Oggi è arrivata la condanna in abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare, rito subordinato a perizia psichiatrica: due anni e sei mesi di reclusione – pena in gran parte scontata ai domiciliari -, per lesioni pluriaggravate e per la detenzione di un coltello di genere vietato, trovato in suo possesso. È stato assolto invece, perchè il fatto non sussiste, dai reati di violenza sessuale e stalking come richiesto dal suo difensore, l’avvocato Biagio Giudice, che aveva avanzato la richiesta di rito abbreviato subordinato a perizia psichiatrica. Era stato l’uomo stesso a chiamare i soccorsi.
Le difficoltà del lockdown nel seguire delle cure per un disturbo accertato della personalità avrebbero influito sul comportamento dell’uomo, che non ha precedenti penali e non viene ritenuto socialmente pericoloso. Il pubblico ministero aveva chiesto al giudice la condanna a 4 anni e 10 mesi e l’avvocato di parte civile, Rocco Di Dio, aveva chiesto di riconsiderare le lesioni in tentato omicidio aggravando la richiesta di pena. Il gup, a seguito della relazione depositata dal perito da lui nominato ha considerato, il comportamento dell’uomo – al momento del fatto – come viziato da parziale incapacità.
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