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False attestazioni sanitarie in cambio di beni: misure cautelari per un medico e tre imprenditori fra Catania, Enna e Ragusa

Le indagini hanno accertato false attestazioni sanitarie rilasciate dal dirigente medico, in cambio di ingiusti profitti dai titolari di un’officina ortopedica e di una ditta di distribuzione di prodotti cosmetici

Questa mattina, al termine di una complessa e articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che ha riguardato sette professionisti del settore sanitario e due società, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del capoluogo ibleo, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa, nei confronti di un dirigente medico specialista ortopedico in servizio nelle ASP di Ragusa, Catania ed Enna e di tre imprenditori, nonché di una dipendente di un’azienda fornitrice di ausili ortopedici, con sedi legali e operative a Ragusa ed Enna.

Il provvedimento ha previsto per il dirigente medico l’applicazione della misura della sospensione dal pubblico ufficio o servizio, disponendo per lui l’inibizione, per sei mesi, da tutte le attività inerenti la sua qualifica, svolte nelle aziende sanitarie provinciali e per l’Inail, mentre per gli altri il divieto per quattro mesi di esercitare attività imprenditoriali, l’esercizio degli uffici direttivi e ogni altra attività inerente l’esercizio delle società e lavorativa, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, truffa, falso e altro.

Contestualmente all’esecuzione delle misure è stata eseguita, a carico dei 5 indagati e delle due società coinvolte nell’indagine, anche una misura cautelare reale con il sequestro preventivo per equivalente della somma di circa 42mila euro, quale profitto dei delitti commessi.

Nello stesso procedimento sono anche indagati un infermiere dell’Asp di Ragusa, e una dipendente di una delle due società coinvolte nell’indagine, entrambi ritenuti responsabili, a vario titolo, di falso e altro.

L’indagine trae origine da altre attività investigative, coordinate sempre dalla Procura della Repubblica di Ragusa e svolte del Nas di Ragusa, sulla “corruzione dei pubblici dipendenti nel comparto sanitario”, che hanno già visto coinvolti in precedenti operazioni diversi dirigenti medici del centro Ibleo.

Le attività di oggi riguardano false attestazioni sanitarie rilasciate dal dirigente medico, dipendente dalle strutture pubbliche, in cambio di ingiusti profitti corruttivi elargiti dai titolari di un’officina ortopedica, per l’erogazione di ausili ortopedici e dalla ditta di distribuzione di prodotti cosmetici, per la fornitura di creme e integratori alimentari.

Dalle investigazioni, sviluppate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali/video, servizi di osservazione, pedinamenti e dall’acquisizione e analisi di centinaia di documenti, sono emersi numerosi atti corruttivi e raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.

In particolare, nel corso dell’attività investigativa è emerso un particolare modus operandi:

  • l’ortopedico, abusando della propria funzione, nell’ambito delle visite eseguite nel poliambulatorio dell’Asp di Ragusa, prescriveva ai pazienti, in modo continuativo e sistematico, prodotti (presidi e ausili ortopedici, creme e integratori alimentari) distribuiti dalle ditte corruttrici, indirizzandoli poi nelle sedi delle aziende dislocate a Enna, Ragusa e Catania, con la finalità di procurare intenzionalmente a queste ultime un ingiusto vantaggio patrimoniale, illecito, accertato pari a 42mila euro, ricevendo in cambio, previo concerto, utilità di vario genere:
    • dagli amministratori dell’officina ortopedica, lavori di ristrutturazione di un suo immobile a Catania, l’acquisto degli arredi, attrezzature e macchinari di lavoro da collocare nei locali; l’ingaggio della moglie alle dipendenze della ditta; la corresponsione di altre utilità quali, ad esempio, il saldo del conto per l’acquisto di bottiglie di vino in una enoteca; l’acquisto di una scrivania e una libreria.
    • dalla ditta di commercializzazione di integratori e creme, il pagamento di una crociera; l’acquisto di mobilia vari per arredare la dimora estiva dell’ortopedico. In questa circostanza le intercettazioni ambientali hanno fatto emergere il fatto che il corruttore avrebbe voluto corrispondere denaro contante, ma il medico ha espressamente richiesto l’acquisto di mobili corrispondenti al valore del prezzo corruttivo.
  • i soci amministratori, la dipendente dell’officina ortopedica, quali istigatori, il sanitario assieme a un infermiere dell’Asp di Ragusa, quali esecutori, formavano falsamente i moduli contenenti la prescrizione di presidi/ausili ortopedici, annotando i nominativi dei pazienti sul registro cartaceo delle visite, attestando, contrariamente al vero, di aver sottoposto a visita, stilando le relative diagnosi, i beneficiari delle prescrizioni mediche. Inoltre, attestavano falsamente di avere effettuato i relativi collaudi, pur in carenza delle necessarie visite di verifica della congruità dei presidi/ausili ortopedici sui singoli pazienti;
  • il sanitario ponendo in essere artifizi e raggiri, inducendo in errore il proprio medico di famiglia mediante false rappresentazioni di malattie, in realtà, inesistenti, si faceva rilasciare la relativa falsa certificazione medica, che utilizzava per giustificare l’indebita assenza dal servizio, inducendo in errore l’Asp di Ragusa, conseguendo l’ingiusto profitto costituito dalla percezione della relativa retribuzione, con danno per il datore di lavoro. In questa fattispecie, i militari del Nas di Ragusa hanno accertato, a seguito di servizi di pedinamento, numerosi episodi nei quali il medico era intento a svolgere attività fisica (footing) sul lungomare della propria città di residenza, nonché attività libero/professionale.


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