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Dall’arrivo in Sicilia su un barcone alla laurea: la storia di Remon al concertone dell’uno maggio

Il viaggio a 13 anni, l’arrivo ad Augusta e gli studi a Enna e ora il sogno di poter vivere e lavorare in Sicilia. Al concertone dell’uno maggio a Roma si racconta la storia di Remon Karam

“Il mio sogno è studiare”, così aveva detto a 16 anni Remon durante un’assemblea dell’istituto Ruiz di Augusta. Un sogno che ora è realtà e che è stato raccontato dalla giornalista Francesca Barra e dall’attore Claudio Santamaria sul palco del primo maggio a Roma.

Piazza San Giovanni gremita di gente e l’Italia intera hanno potuto conoscere la storia di un ragazzino coraggioso, partito da solo dall’Egitto e senza dire nulla alla famiglia all’età di 13 anni. “Avevo paura di morire”, ha detto Remon per voce di Barra e Santamaria. Ancora poco più di un bambino Remon ha visto la guerra civile, un cugino ammazzato vicino la sua chiesa, la madre colpita da un sasso.

“A scuola mi imponevano il Corano, a casa tenevo stretta a me la Bibbia”. Ecco come Remon decide di fuggire lontano da quel luogo che è casa ma anche nemico perché i cristiani copti come lui non sono ben accetti. Un lungo viaggio di speranza partito nel modo più difficile: Remon viene fatto prigioniero dagli scafisti in attesa che la famiglia paghi per il suo viaggio, i genitori, allora, vendono tutto e per settimane non sanno più niente di lui. Sul barcone, dove sono in 180, l’acqua è razionata in tappi dove prima c’era stata benzina e si mangia riso in bianco cucinato con l’acqua salata del mare. Quando arriva in Italia è solo e non conosce la lingua ma ad Augusta trova una famiglia che per 15 anni ha provato l’adozione nazionale senza riuscirci. È proprio ad Augusta Remon trova il suo spazio, in quest’isola che quando era in Egitto sembrava come un sogno a occhi aperti.

Oggi ha 22 anni, Marilena e Carmelo, i suoi genitori italiani, lo hanno sostenuto e incoraggiato in questi anni. Si è da poco laureato in lingue per la comunicazione interculturale all’università Kore di Enna dove svolge il ruolo di componente del consiglio dei garanti e dove sta proseguendo gli studi. All’ultima apertura dell’anno accademico Remon ha parlato come rappresentante degli studenti alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con voce tremante ma decisa ha detto: “signor Presidente sogniamo una Sicilia in cui poter lavorare, sogno di poter dire: mamma, papà ce l’ho fatta”.

di Miriam Colaleo


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