Riunione stamane a Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, dei dirigenti del centrodestra per definire i dettagli relativi alla campagna elettorale con il candidato sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Fra i temi al centro dell’incontro e ancora da definire la lista degli assessori, il programma, le circoscrizioni, la strategia, gli eventi elettorali e le liste che dovrebbero essere in tutto nove. Presenti, tra gli altri, gli altri candidati che nel frattempo hanno fatto un passo indietro: Carolina Varchi (FdI), Francesco Cascio (FI) e Francesco Scoma (Lega).
“Di questa storia non ne posso più, la stanno montando e strumentalizzando poiché evidentemente c’è pochezza di altri argomenti contro di me. Non intendo rispondere alle provocazioni finché resteranno tali. Posso ben dimostrare nel mio curriculum, nella mia vita e nella mia storia personale di non avere mai avuto niente a che fare con la mafia”. Così il candidato a sindaco di Palermo del centrodestra, Roberto Lagalla, parlando con giornalisti a margine della riunione di coalizione a Palazzo dei Normanni, commentando il polverone sollevato dalle parole pronunciate nei giorni scorsi dal magistrato in pensione, Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone morti nella strage di Capaci, che aveva parlato di “ombre di Cosa nostra sulle comunali del capoluogo” riferendosi, senza mai citarli direttamente, a Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro e al loro presunto ruolo di mediazione nell’individuazione del candidato unico di coalizione.
“Il mio rapporto con l’onorevole Cuffaro è antico, sono stato un suo assessore e abbiamo chiuso un piano di rientro che nessun altro aveva mai fatto prima. Che poi Cuffaro abbia avuto dei problemi personali e giudiziari e oggi sia, non un mio interlocutore, ma a capo di una forza politica che è all’interno di una coalizione che ha trovato in me la sintesi, non trovo nessun articolo di legge o della Costituzione che mi dica che io debba respingere questa lista fatta tutta di candidati che ovviamente hanno le carte in regola” ha detto ancora il candidato a sindaco di Palermo del centrodestra, in merito alle polemiche suscitate dalle parole del magistrato in pensione Alfredo Morvillo, secondo cui “c’è chi attualmente strizza l’occhio a personaggi condannati per mafia. C’è una Palermo che gli va dietro, se li contende e li sostiene”.
Per quanto riguarda Dell’Utri “io sono stato oggetto passivo di una sua attestazione personale di considerazione”, ha aggiunto l’ex rettore, e a chi sostiene che “sia un mio possibile ispiratore di azione di governo, c’è la mia storia che parla che è adamantina e pulita, e non intendo farla sporcare da nessuno”.
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