E’ fissata per domattina in carcere a Contrada Pendente, davanti al Gip del Tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato, l’udienza di convalida dell’arresto del 28enne finito in carcere nella notte tra il 25 e 26 maggio, reo confesso dell’omicidio di Brunilda Halla, 37 anni, accoltellata a morte a Vittoria, nel Ragusano tra via Firenze e via Tenente Alessandrello. Uccisa per “vendetta nei confronti della società di Vittoria che mi aveva emarginato” avrebbe dichiarato agli inquirenti il presunto omicida che, stando a quanto riferito all’AGI dal suo legale, l’avvocato Franco Vinciguerra, non conosceva la vittima e avrebbe colpito “a caso”.
La donna, che era madre di due figli, di 16 e 14 anni, è stata aggredita all’improvviso intorno alle 12,40, alle spalle, mentre il marito si trovava al lavoro, senza avere il tempo di capire cosa stava accadendo o di difendersi. L’uomo le avrebbe sferrato sei o sette coltellate tra collo e scapole per poi fuggire via con il coltello insanguinato, dalla lama forse di una decina di centimetri, ancora tra le mani. Lucidamente si sarebbe disfatto dell’arma nascondendola in un anfratto di un muro e sarebbe tornato a casa per cambiarsi.
E’ stato lui stesso a chiedere di parlare con il pubblico ministero Francesco Riccio, a confessare il delitto e a permettere di ritrovare sia l’arma sia i vestiti. I Carabinieri sono arrivati alla sua individuazione, dopo essere stati messi sulle sue tracce grazie alla visione delle telecamere di telesorveglianza che avrebbero ripreso ogni attimo dell’aggressione e della fuga, e della collaborazione dei residenti, sconvolti da quanto accaduto alla donna, conosciuta e benvoluta nel quartiere. Tanto immediata la loro azione da procedere con l’arresto in flagranza o quasi, di reato. Il ventottenne che prima di confessare aveva negato ogni addebito, si trova in carcere in regime di isolamento. Incensurato, il suo legale riferisce di turbe psichiche già note da tempo tanto che era in cura da psichiatri e neurologi; nel 2016 era stato sottoposto ad un ‘Tso’ trattamento sanitario obbligatorio, figlio problematico di una famiglia tranquilla, rispettata, padre e madre dipendenti di enti pubblici, sarebbe stato vittima di gravi episodi di bullismo. Il corpo della povera donna, non è stato ancora restituito alla famiglia; lunedì verrà conferito l’incarico dalla Procura al perito, il medico legale Giorgio Spadaro, per l’effettuazione dell’esame autoptico. E’ certo che l’avvocato del presunto omicida, non nominerà alcun consulente di parte. Il legale che rappresenta le parti offese, in vista della costituzione di parte civile, l’avvocato Santino Garufi – per il marito, i figli ed il fratello della donna – ha depositato oggi la sua nomina. La salma della donna si trova presso l’obitorio del cimitero di Vittoria.
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