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Femminicidio a Messina: ergastolo confermato per il fidanzato della vittima

La Corte d'Assise d'Appello ha confermato la condanna alla pena dell'ergastolo per il giovane che era il fidanzato della vittima

Ergastolo confermato anche in appello per Cristian Ioppolo il giovane accusato di aver ucciso Alessandra Immacolata Musarra, la ventinovenne trovata senza vita nella sua abitazione la vigilia dell’8 marzo 2019 a Messina. La sentenza è della Corte d’Assise d’Appello di Messina, (Bruno Sagone presidente Maria Teresa Arena a latere) che al termine di una lunga camera di consiglio ha confermato la condanna alla pena dell’ergastolo per il giovane che era il fidanzato della vittima.

I giudici hanno accolto anche il ricorso del Cedav, il centro antiviolenza che, in primo grado, insieme alle altre associazioni che si erano costituite parte civile aveva visto rigettata la richiesta di risarcimento. Contro questa decisione aveva presentato appello, attraverso l’avvocato Maria Gianquinto, che è stato accolto dalla Corte.

La scorsa udienza l’accusa aveva chiesto la condanna alla pena di 24 anni per il giovane che in precedenza aveva rifiutato all’ipotesi di una proposta di concordato della pena avanzata dalla stessa procura generale. Erano seguiti gli interventi delle parti civili con gli avvocati Oleg Traclò e Cettina La Torre e della difesa rappresentata dall’avvocato Alessandro Billè.

A rappresentare le parti civili gli avvocati Oleg Traclò e Cettina La Torre. Alessandra Musarrà fu trovato senza vita nella sua abitazione di contrada Campolino a Santa Lucia sopra Contesse, quartiere popolare della zona sud di Messina. A trovarla fu il padre che entrò in casa dopo che la ragazza non rispondeva alle numerose chiamate. Era per terra con dei segni scuri al collo. Ioppolo, compagno della giovane fu fermato poche ore dopo dalla Squadra mobile.


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