Diventano definitive le condanne per gli imputati dell’operazione “Rosa dei Venti” dell’ottobre 2017, quando la Guardia di finanza di Catania sgominò un’organizzazione criminale italo-albanese dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi. Eseguite cinque misure in carcere emesse dalla Procura generale della Corte di Appello di Catania. Riguardano Angelo Busacca condannato a 6 anni e 10 mesi, di cui 6 anni, un mese e 26 giorni ancora da espiare; Antonino Riela condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione di cui 13 anni, 10 mesi e 14 giorni ancora da espiare; Vincenzo Spampinato, condannato a complessivi 9 anni di reclusione di cui 8 anni, 3 mesi e 8 giorni ancora da espiare; Nezar Seiti, condannato a complessivi 6 anni e 8 mesi di reclusione tutti ancora da espiare e Maridian Sulaj, 6 anni da espiare. A vario titolo sono stati ritenuti colpevoli di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e all’illecito porto di armi da guerra.
L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dai finanzieri del nucleo Pef, negli ultimi anni era riuscita a trasportare in Italia dalla costa albanese oltre 3.500 kg di marijuana in parte sequestrata in più occasioni, nel corso di lunghe e complesse indagini. Il gruppo criminale, la cui disponibilità di armi e munizioni è stata accertata con l’esecuzione di sequestri di fucili kalashnikov e centinaia di munizioni, aveva acquisito il controllo dell’importazione dall’Albania di ingenti quantitativi di marijuana che poi venivano utilizzati per approvvigionare le piazze di spaccio sia di Catania che delle provincie di Ragusa e Siracusa, realizzando un giro d’affari stimabile in oltre 20 milioni di euro.
Il referente logistico e responsabile degli sbarchi in Italia dello stupefacente sarebbe stato Nezar Seit. Le successive attività d’indagine, eseguite nell’ambito della cooperazione internazionale con il collaterale organismo di polizia albanese e con la collaborazione dell’Interpol, hanno consentito di attribuire al sodalizio criminale, la movimentazione di ulteriori 4 tonnellate di sostanza stupefacente.
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