Le amministrative 2022 si possono dire archiviate, se non per pochissimi comuni al ballottaggio tra una settimana. Una campagna elettorale che ha visto come protagonista assoluta Palermo e che ha appassionato perché lì, almeno per chi segue con attenzione la politica, si stava decidendo anche il futuro della regione. Un centro destra trionfante in quasi tutti i comuni con un forte impatto di liste civiche fuori dalle logiche di partito. Un movimento 5stelle che non sfonda, nemmeno con la presenza di Conte a Palermo.
Ma chi sono i neo eletti? Sono uomini, prima di tutto. Avevamo già parlato di un’esigua partecipazione femminile alle elezioni, erano già poche le candidate, le elette sono appena 8 su 120 comuni. Un numero che fa riflettere.
L’età media dei sindaci eletti è di 52,47 anni. Il comune che elegge il sindaco più giovane è Raddusa, in provincia di Catania: Emilio Cosentino, classe 1993, appena 29 anni. A eleggere il sindaco più anziano è, invece, Venetico in provincia di Messina: Francesco Rizzo di 81 anni.
La donna più giovane ha 41 anni ed è la neo eletta sindaco di Avola, in provincia di Siracusa, e deputato regionale Rossana Cannata. A Malfa, in provincia di Messina, eletta Clara Rametta di 71 anni. Tanti, tantissimi, gli eletti della così detta generazione dei baby boomer, pochi i trentenni, si difendono un po’ di più i quarantenni.
Sarebbe però troppo facile puntare il dito su chi ha composto le liste, su quella politica che spesso è chiusa, maschilista e poco propensa ad aprirsi ai giovani. Ci sarebbe anche da chiedersi: dove sono i giovani in Sicilia? Ecco anche su questo i neo eletti sindaci dovranno lavorare: la migrazione delle nostri menti migliori, di chi da questa terra è stato cresciuto e poi mandato in altre regioni o all’estero. C’è ancora posto per la parola futuro in Sicilia o dobbiamo rassegnarci al fatto che “non è un paese per giovani”?
di Miriam Colaleo
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