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Flop concorsone centri per l’impiego in Sicilia, il Tar bacchetta la Regione

L'amministrazione dopo numerosi anni ha bandito la selezione per il potenziamento dei centri per l'impiego dell’isola, prevedendo l'assunzione di 537 unità di personale a tempo pieno e indeterminato

Il Tar di Palermo bacchetta la Regione siciliana dopo il flop del ‘concorsone’ dei centri per l’impiego. L’amministrazione dopo numerosi anni ha bandito la selezione per il potenziamento dei centri per l’impiego dell’isola, prevedendo l’assunzione di 537 unità di personale a tempo pieno e indeterminato. Il bando di concorso, in particolare, ha previsto una prima preselezione dei candidati sulla base dei titoli posseduti.​ In esito a tale preselezione, è stato ammesso alla prova concorsuale un numero abbastanza esiguo di candidati. Successivamente, numerosi candidati ammessi alla prova scritta non l’hanno superata, ottenendo un punteggio inferiore al minimo previsto (pari a 21 punti). Sono rimasti non assegnati ben 267 posti. Una partecipante, agrigentina di 48 anni – esclusa a seguito dalla procedura preselettiva in ragione del punteggio conseguito per i titoli di studio – ha proposto, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia un ricorso innanzi al Tar Palermo.

Il collegio difensivo ha sostenuto come la clausola del bando di concorso, che inibisce la valutazione di tutti i titoli legalmente riconosciuti dai candidati – quali abilitazioni professionali – si ponga in palese violazione delle norme che prevede la “valutazione dei titoli legalmente riconosciuti”, includendo così anche le abilitazioni professionali. Gli avvocati, pertanto, hanno censurato l’illegittimità della scheda di valutazione (e del conseguente provvedimento di esclusione) della loro assistita per non avere. l’amministrazione, valutato tutti i titoli presentati della candidata (e in particolare l’abilitazione professionale), che le avrebbero consentito di ottenere un punteggio utile per l’ammissione alla successiva fase concorsuale.

Il presidente del Tar Sicilia – Palermo, accogliendo la richiesta di sospensione presentata degli avvocati Rubino e Impiduglia, ha ammesso con riserva la candidata a sostenere le prove scritte del concorso pubblico per il potenziamento dei centri per l’impiego. La concorrente ha, pertanto, partecipato con riserva alla suddetta prova. Il Tar Palermo, in sede collegiale ha condiviso il decreto presidenziale e, con apposita ordinanza del 27 giugno ha confermato l’ammissione della ricorrente alla prova scritta. La candidata, peraltro, ha contestato, con appositi motivi aggiunti in corso di notifica, anche il punteggio assegnato alla prova scritta, rilevando come numerosi quesiti fossero ambigui o, comunque, non correttamente formulati. Il Tar, pertanto, nei prossimi giorni, si pronuncerà sulle nuove richieste della ricorrente volte alla rideterminazione del punteggio ottenuto in esito alla prova scritta, cui era stata ammessa con riserva.


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