Il tasso di obiettori medici ginecologi in Sicilia è dell’81,6%, degli anestesisti del 73,1%, del personale non medico dell’86%. Lo sostiene la Cgil Sicilia con la segretaria regionale Gabriella Messina e la responsabile del dipartimento politiche sociali Elvira Morana, prendendo spunto dalla sentenza della Corte Suprema americana, intervenuta “su un diritto civile delle donne cosa” in modo da far “temere un nuovo medioevo anche per altri diritti”.
Solo il 54% delle strutture in Sicilia è attrezzato per l’interruzione volontaria della gravidanza: un medico non obiettore giunge ad avere da solo un carico di lavoro del 16,2%. “Sul servizio come da tempo richiesto all’assessore e alla commissione legislativa Sanità – dicono Messina e Morana – andrebbe effettuata una lettura mirata. I dati rivelano infatti una inadeguatezza attuale del servizio e la necessità di rivedere l’organizzazione sul territorio a garanzia della salute delle donne e dei medici non obiettori, urgenza che riguarda anche i consultori”.
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