Quaranta giorni di prognosi a un medico in servizio nel reparto di Gastroenterologia dell’Aou Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, aggredito dai familiari di un paziente. Il grave episodio si è verificato intorno alle 21 di ieri. Terminato l’orario di visita consentito ai parenti, il medico di guardia aveva invitato la figlia di una paziente a uscire rispettando quanto previsto dalle regole. Di fronte alle insistenze continue e ripetute di voler rimanere con la madre, il professionista aveva manifestato la disponibilità a discutere per valutare una soluzione, ma non c’è stato il tempo. Nell’arco di pochi minuti la figlia ha favorito il passaggio in reparto del padre e del fratello che hanno fatto irruzione colpendo il professionista con calci e pugni, scaraventandogli addosso anche una scrivania e procurandogli una lussazione alla spalla e una frattura dell’omero.
Dopo l’intervento dei carabinieri il professionista è stato accompagnato in pronto soccorso dove è stato dimesso con una prognosi di 40 giorni. “Un episodio grave e ingiustificabile – ha sottolineato il commissario straordinario dell’Aoup, Alessandro Caltagirone – esprimo la mia personale vicinanza e solidarietà al professionista aggredito. Di certo in questa occasione la dinamica dei fatti ha favorito l’ingresso degli altri parenti e la conseguente aggressione. L’Aoup è presidiata dai servizi di vigilanza, ma non è possibile in modo assoluto controllare tutti coloro che transitano nei viali interni, tanto più chi, come in questo caso, ha il passaggio favorito da un parente all’interno. Condanniamo con fermezza ogni atto di violenza e valuteremo – atto che spetta all’Azienda – di costituirci parte civile nel procedimento penale che verrà determinato”.
Interviene il sindaco Roberto Lagalla: “Qualsiasi tipo di aggressione al personale sanitario all’interno delle strutture ospedaliere è intollerabile e ingiustificabile. Esprimo solidarietà e vicinanza nei confronti del medico del Policlinico preso a calci e pugni, al quale va il mio augurio di una pronta ripresa. Pure la sala medici messa a soqquadro da atti vandalici rappresenta un’offesa a tutto il personale sanitario, al quale va il mio ringraziamento per il lavoro svolto anche in condizioni di emergenza e difficoltà”.
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