“Non c’è un no preconcetto al Ponte sullo Stretto di Messina. La ritengo un’opera strategica, fondamentale per sopperire al gap che caratterizza lo status di insularità, troppo spesso penalizzante soprattutto per la mobilità delle persone e delle merci. Tuttavia bisogna valutarne diversi aspetti, a partire dall’impatto ambientale ma anche dei costi derivanti sia dalla realizzazione e successivamente dai costi di manutenzione”. Lo ha detto oggi a Messina la candidata del Pd alle primarie della coalizione progressista, l’eurodeputata Caterina Chinnici, nel corso del quarto confronto con gli altri due candidati, Barbara Floridia e Claudio Fava.
“È chiaro che in una visione globale e strategica, il Ponte – ha aggiunto la Chinnici – richiama anche l’adeguamento delle infrastrutture: autostrade, ferrovie e rete viaria secondaria. Nelle more di una scelta di questo genere, bisogna comunque garantire un attraversamento stabile dello Stretto, potenziamento anche la rete di traghetti. Su un argomento del genere – ha concluso – non si può rispondere in modo secco con un si o con no”.
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