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Sparatoria allo Zen di Palermo, cinque condanne

Secondo la ricostruzione della polizia si sarebbe trattato di una spedizione punitiva legata a tensioni preesistenti fra i due nuclei familiari

Il gup del tribunale di Palermo Annalisa Tesoriere ha condannato cinque persone a pene pesanti per una sparatoria in cui, nel marzo 2021, furono prese di mira tre persone.

I condannati sono Letterio e Pietro Maranzano, che hanno avuto 12 anni, cinque mesi e 10 giorni a testa; Giovanni Cefali, 11 anni e 4 mesi; Vincenzo Maranzano è stato infine condannato a 10 anni come Nicolò Cefali. Secondo la ricostruzione della polizia si sarebbe trattato di una spedizione punitiva legata a tensioni preesistenti fra i due nuclei familiari dei Maranzano e dei Cefali contro il gruppo di Giuseppe, Antonino e Fabrizio Colombo, padre e due figli, feriti e rimasti vivi per miracolo.

Tutto sarebbe nato da una lieve spallata data da Antonino Colombo a Pietro Maranzano: ne sarebbe nata una discussione alla quale si sarebbero unite varie persone, poi degenerata in una lite violenta e nel successivo agguato, eseguito a colpi di pistola calibro 9 x 21, 7,65 e 40.


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