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Anche 5 cadaveri sulle due navi della Capitaneria di porto arrivate nel porto di Messina

Sbarcati 227 migranti di un barcone che ne trasportava 500 soccorso a largo della Libia

Ci sono anche cinque cadaveri sulle due navi della Capitaneria di porto arrivate nel porto di Messina con 227 migranti di un barcone che ne trasportava 500 soccorso a largo della Libia.

I cadaveri dopo una prima ricognizione del medico legale Elvira Ventura Spagnolo sono stati portati nella camera mortuaria del policlinico. Si tratta di cinque uomini che non sono sopravvissuti al viaggio della speranza. Stanno bene anche se stremati dal caldo gli altri migranti che una volta sbarcati sono stati rifocillati con acqua e cibo. Tra loro anche alcuni bambini con le madri. Al molo Norimberga, dove la prefettura di Messina ha allestito la macchina dell’accoglienza, questa mattina anche il questore di Gabriella Ioppolo. Gli altri migranti del salvataggio dei 500 sono stati destinati ad altri porti. A Catania sono state destinate 150 persone.

“Sono sgomento per l’ennesimo tragico epilogo di un naufragio a largo delle nostre coste. Denuncio da anni come, nel silenzio dell’Europa, il Mediterraneo sia diventato il più grande cimitero di disperati. Nel prossimo governo di centrodestra la tutela dei confini deve tornare ad essere una priorità, contro la misera tratta di disperati che vengono illusi da ignobili mercanti di morte. Smettiamola con la retorica buonista, chi dice che va tutto bene condanna alla disperazione decine di migliaia di uomini e donne. Accogliere i profughi è un dovere morale, apparire il ventre molle d’Europa è contro il diritto dei popoli di autodeterminarsi”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in riferimento alla morte di cinque migranti trovati su un peschereccio con a bordo 674 migranti soccorsi della Guardia costiera e dalla Guardia di finanza a 124 miglie dalle coste italiane.


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