Eliminazione barriere architettoniche: la Cgil Palermo sollecita l’attivazione di un tavolo con i sindacati, le associazioni che si occupano di disabilità e l’amministrazione comunale per un confronto sugli interventi da pianificare per attuare il piano (Peba) e superare gli ostacoli architettonici ancora esistenti sul territorio.
“Ancora oggi si trovano troppe barriere architettoniche anche all’interno del Comune di Palermo e degli uffici comunali. A palazzo delle Aquile si deve attendere l’intervento di un uscire per far salire il cittadino in carrozzella – dichiara Calogero Audino, dell’ufficio politiche per la disabilità della Cgil Palermo -. E questo è inconcepibile, dobbiamo favorire l’autonomia della persona disabile. Stessa cosa all’ufficio Patrimonio. E non parliamo delle strade, dove sarebbe utile incrementare i percorsi con i loges vet evolution, i tappetini tattili dove i non vedenti possono camminare tranquillamente. Esistono all’aeroporto e alla stazione, e in città solo in via Notarbartolo, anche se ormai malandati”.
Insieme all’Ufficio H della Camera del Lavoro di Palermo, la Cgil intende al più presto presentare a un incontro le proprie proposte. “Vogliamo conoscere le fonti di finanziamento dedicate ai portatori di handicap, per verificare la volontà politica della nuova amministrazione di affrontare concretamente i problemi di una fascia di cittadini deboli e spesso dimenticati – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile contrattazione sociale Cgil Palermo Giuseppe Guarcello -. La questione dei diritti dei disabili ad avere le stesse opportunità dei normodotati è questione di cultura, che riguarda la qualità della vita di tutti. Nelle comunità dove coloro che hanno difficoltà a svolgere le attività quotidiane della vita trovano pieno riconoscimento della propria dignità, anche i normodotati avranno una qualità della vita migliore, la la capacità di una comunità di includere i più deboli è un indice di civiltà. Palermo sotto questo punto di vista è una città contraddittoria una grande generosità del cittadino comune ad aiutare chi è in difficoltà una indifferenza delle istituzioni a porre in essere le politiche di inclusione. Eppure l’ organismo territoriale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità di Palermo ha svolto un pregevole lavoro in termini di analisi e proposte che spesso sono rimaste inascoltate”.
Anche l’ufficio H ravvisa la necessitò di un salto culturale, gli ostacoli da rimuovere sono ancora tanti.
“Molte persone posteggiano sugli scivoli, occupano i posti contrassegnati con la lettera H, riservati ai disabili. Basterebbe mettere nelle aree di posteggio riservate dei sensori che segnalano subito la presenza di una macchina non autorizzata. Di questo si era discusso con la precedente amministrazione. Ma poi non si è andati avanti – aggiunge Calogero Audino -. Un altro problema, che in estate è molto sentito, è la possibilità d’accesso sui mezzi di trasporto pubblici che collegano i vari paesi della provincia. Un disabile in carrozzella a Palermo non può prendere il pullman, mentre in tante altre realtà d’Italia sì. Chiediamo che almeno uno o due posti siano riservati ai disabili. Penso che alle compagnie del trasporto, che ricevano contributi pubblici, si possa chiedere di adeguare i loro mezzi per renderli usufruibili a tutti. Negli autobus urbani qualcosa in tal senso esiste, dalle pedane al sistema di sintesi vocale che aiuta i passeggeri vedenti e ipovedenti”.
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