Al via martedì 2 agosto il Segesta Teatro Festival, il programma di arti performative con la direzione artistica di Claudio Collovà, che si svolgerà fino al 4 settembre in uno dei parchi più affascinanti della Sicilia: il Parco Archeologico di Segesta, in provincia di Trapani, fra il Teatro Antico, il Tempio di Afrodite Urania e i comuni limitrofi circondati da vigneti e colline: Calatafimi Segesta, Contessa Entellina, Custonaci, Poggioreale e Salemi.
Ben 26 spettacoli di cui 7 Prime Nazionali, per oltre un mese di programmazione multidisciplinare fra teatro, danza, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba e notti a scrutare la volta celeste, progetti speciali, eventi diffusi e incontri.
Da Virgilio Sieni a Salvatore Sciarrino, da Roberto Latini a Mimmo Cuticchio, dalla Compagnia Zappalà Danza a Mamadou Dioume, da Anna Bonaiuto a Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. E molto, molto altro.
Il Festival è promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana guidato da Alberto Samonà che ha così commentato l’avvio della programmazione: “Vedere ‘altro’ e andare ‘oltre’ attraverso un percorso fatto di emozioni, riflessioni e visioni del reale che, abbandonato il disincanto, magicamente si trova a poggiare su di un tempo immutato e immutabile, privo di orologi scandenti la quotidianità” e dal Parco Archeologico di Segesta, diretto dall’architetto Luigi Biondo pronto ad ospitare il pubblico “per gioire e stupirci, avvicinandoci a figure che rappresentano spiriti divini e creature antiche che possono condurci verso la nostra forza interiore”.
Si comincia il 2 agosto fuori dal Parco, a rimarcare la volontà di essere anche un festival diffuso sul territorio: al Belvedere Vivona di Calatafimi Segesta il “cuntista” di nuova generazione Gaspare Balsamo presenta Omu a mari. Il cunto delle sirene, in replica poi il 23 agosto a Salemi e il 30 agosto a Contessa Entellina. Fra sirene vere e immaginarie, un “racconto” di passaggio all’età adulta nella comunità di pescatori e uomini di mare dello Stretto di Messina, che abita un universo di significati, simboli e miti. Insieme a Epica fera, lo spettacolo fa parte del dittico Horcynus, un progetto che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. Protagonisti sono sempre i pescatori e gli uomini di mare dello Stretto di Messina: una comunità di uomini e donne raccontata nel loro complesso e plurale mondo di significati e appartenenze. Attore, autore e regista teatrale, Balsamo ha appreso l’arte del cunto siciliano dal maestro Mimmo Cuticchio ed oggi è considerato uno dei maggiori rappresentanti della nuova generazione.
La programmazione al Parco Archeologico si apre invece il 3 agosto con Supersonus, concerto della cantante armonica tedesca Anna-Maria Hefele incentrato sui suoni armonici naturali, quei suoni che vengono percepiti in maniera inconscia ma in grado di produrre sensazioni estatiche sia nel pubblico che nell’ascoltatore. Con la Hefele, il quartetto The European Resonance Ensemble, eclettico ensemble internazionale in grado di spaziare dalle ritmiche indiane alla musica barocca, dalle armonie jazz alle canzoni rinascimentali, fino ad arrivare alle melodie asiatiche: un viaggio sonoro nello spazio e nel tempo che avvolge l’ascoltatore in una dimensione totale e risuona come un inno alla ricchezza e alla diversità umana
Il 4 agosto sarà invece la volta di PPP 3% di Teatri Uniti/Casa del Contemporaneo, primo di tre progetti che il Segesta Teatro Festival dedica al più importante, scandaloso e controverso intellettuale italiano del Novecento, Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita. PPP 3% è un trittico di installazioni performative che inizia dalla poesia civile di Le ceneri di Pasolini con la voce recitante dell’attore Peppino Mazzotta, prosegue con l’avventura picaresca di Porno-Teo Kolossal in una lettura di Anna Bonaiuto e termina con il match fra il poeta friulano e Andy Wharol di 1975.
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