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Manca l’acqua calda, protesta dei detenuti nel carcere di Enna

A ottobre del 2020, in piena emergenza Covid, un detenuto era evaso approfittando della confusione seguita all’incendio appiccato per protesta in una cella

Protesta dei detenuti del carcere di Enna, nella tarda serata di ieri, con i carabinieri e la polizia che, per oltre due ore, hanno cinturato la struttura detentiva. Le urla e il frastuono degli oggetti battuti con violenza contro le sbarre sono stati uditi in una vasta zona di Enna alta, dove sorge il penitenziario e per tutta la durata della protesta l’area intorno al carcere è stata chiusa al transito per motivi di sicurezza

A ottobre del 2020, in piena emergenza Covid, un detenuto era evaso approfittando della confusione seguita all’incendio appiccato per protesta in una cella, con l’evaso, catturato poco dopo, che era uscito tranquillamente dal portone principale, durante il trasferimento in un’ala diversa perché le celle erano state invase dal fumo. Nei giorni scorsi vicino al carcere qualcuno ha fatto esplodere giochi d’artificio forse per festeggiare qualche ricorrenza di uno dei detenuti.

Da quanto emerso, la protesta di ieri, cessata poco prima di mezzanotte, è stata inscenata perché a causa di una caldaia guasta mancherebbe l’acqua calda nelle docce.


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