“Oltre a chiarire le circostanze nelle quali è divampato l’incendio dello scorso 18 agosto nell’ex discarica del comune di Camporeale è necessario individuare eventuali responsabilità da parte di chi, già da diversi anni, avrebbe dovuto mettere in sicurezza l’intera area. Oltretutto dal momento che, nonostante siano passati giorni dal rogo, continuano a sprigionarsi fumi e forti odori che raggiungono i terreni agricoli circostanti ed il centro abitato, ho sollecitato l’intervento dell’Arpa per una valutazione della qualità dell’aria”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd, che ha presentato una interrogazione all’Ars rivolta all’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, ed all’assessore regionale all’Energia.
Nell’interrogazione Cracolici ricorda che “già nel 2015 un provvedimento della magistratura aveva indicato il sindaco pro tempore quale custode giudiziario della ex discarica, a salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente”.
“Nelle more della definizione da parte della Regione dell’affidamento del servizio di progettazione esecutiva per la messa in sicurezza del sito – si legge ancora nell’interrogazione – con nota 34131 del 01.09.2020 del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, il Comune è stato onerato di ottemperare a quanto previsto dall’art.242 del Decreto legislativo 152/2006 e mettere in atto iniziative per la prevenzione della diffusione di sostanze contaminanti”.
“Eppure – dice Cracolici – al momento dell’incendio l’area era ricoperta da un telo di plastica ancorato al suolo con pile di pneumatici usati che, con tutta evidenza, si sono bruciati in gran parte contestualmente al telo nel rogo ed hanno causato l’emissione nell’aria e nell’ambiente circostante di fumi intensi, maleodoranti e, con ogni probabilità, inquinanti. Visto che l’area dell’ex discarica è nelle vicinanze del centro abitato ed è circondata da terreni agricoli, e dal momento che a diversi giorni dal rogo continuano ancora a sprigionarsi fumi e forti odori con potenziale danno per la popolazione e per l’ambiente adiacente, ho ritenuto necessario sollecitare l’intervento dell’Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente, per una verifica della qualità dell’aria e per una valutazione delle diossine e dei composti tossici contenuti anche nell’ambiente circostante”.
Nell’interrogazione, rivolta ai due assessori regionali, Cracolici chiede di sapere se siano a conoscenza della grave situazione sopra richiamata e come si intende intervenire anche per fare chiarezza sulla natura dell’incendio; se tutte le misure preventive, dai viali parafuoco perimetrali all’uso del telo di copertura e le pile di pneumatici usati come ancoraggi al suolo, siano state effettuate nel rispetto delle più elementari norme vigenti e in ottemperanza degli oneri attribuiti al comune dal Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti; se e quali attività di bonifica sono state programmate o messe in atto per limitare ulteriori pericoli alla popolazione a salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente; se, infine, non sia opportuno con estrema urgenza definire l’iter già avviato per la definizione da parte della Regione dell’affidamento del servizio di progettazione esecutiva per la messa in sicurezza del sito.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni