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Emergency presenta “Life Support” la nave, con area triage, che può accogliere fino a 175 persone

La nave è suddivisa in sezioni: due aree di lavoro, l’area equipaggio e l’area accoglienza

Emergency, la ong fondata da Gino Strada, ha una propria nave, si chiama “Life Support” ed è attraccata al porto di Genova per lavori di cantieristica e nei prossimi mesi inizierà le proprie attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.  “A un anno dalla perdita di Gino, siamo pronti a dare vita a questo nuovo progetto. Lo facciamo, innanzitutto, perché è quello che facciamo da sempre: curare chi ne ha bisogno, chi è nel posto sbagliato, non per sua scelta”, ha spiegato al festival di Emergenc a Reggio Emilia Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department. La ‘Life Support’ realizza “un progetto a lungo voluto e pensato insieme a Gino per supportare chi soffre e rappresentare chi ritiene non si possa stare a guardare. Sulle murate abbiamo dipinto le parole di Gino: ‘I diritti devono essere di tutti, sennò chiamateli privilegi’“.

La nave “Life Support” è un offshore vessel: ha una lunghezza di 51,3 metri, una larghezza di 12 metri e pesa 1.346 tonnellate e può arrivare ad accogliere fino a 175 persone, oltre al personale di bordo. Lo staff è composto dal coordinatore della missione Sar, un medico, infermieri, mediatori, soccorritori e un logista cui si aggiungono le 10 persone che compongono l’equipaggio della nave. Le selezioni sono ancora in corso.

La nave è suddivisa in sezioni: due aree di lavoro, l’area equipaggio e l’area accoglienza. Nella prima area vi sono i mezzi adibiti al soccorso, e le dotazioni di emergenza per il servizio di salvataggio e i magazzini. La seconda area serve da ricovero e accoglienza per le persone soccorse: un ponte di circa 250 metri quadrati completamente coperto, il main deck, dove sono stati allestiti un ambulatorio medico, i servizi igienici, i posti letto e le sedute. Dal main deck si ha accesso al boat deck, cioè la zona di accoglienza all’aperto estesa circa 90 metri quadrati e dotata di panche riparate da un telo ombreggiante. Si tratta dell’area dove le persone soccorse verranno imbarcate dopo essere state salvate. Lì il personale sanitario perché permetterà di valutare lo stato delle persone con lo stesso principio seguito all’interno degli ospedali: il triage. Sulla base dell’esito del triage, alle persone verrà assegnato un codice a seconda del quale verranno accompagnate in ambulatorio, sul ponte main deck, in osservazione, sulle panche vicine o nella zona di accoglienza aperta.


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