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Si è chiusa la prima edizione del Segesta teatro festival

Il Festival multidisciplinare ha animato con i diversi linguaggi dell’Arte il Parco Archeologico di Segesta e i comuni limitrofi di Calatafimi, Contessa Entellina, Custonaci, Poggioreale e Salemi

Foto Francesco Panasci

Un intero mese di programmazione ha visto protagonista il Parco Archeologico di Segesta, diretto da Luigi Biondo, tra il Teatro Antico e il Tempio di Afrodite Urania, e i comuni limitrofi di Calatafimi, Contessa Entellina, Custonaci, Poggioreale e Salemi, grazie alla programmazione del Segesta Teatro Festival, diretto da Claudio Collovà.

Trentuno titoli per 43 rappresentazioni, di cui 26 produzioni e 7 prime nazionali, che hanno ospitato 205 artisti nazionali e internazionali, capaci di realizzare un’intensa ed emozionante collaborazione con il pubblico ad ogni appuntamento .

Ben quindici sold out si sono registrati per la programmazione al Teatro Antico e piena capienza, fino al consentito, per le rappresentazioni al Tempio di Afrodite Urania, con una media molto alta e confortante di spettatori negli altri spettacoli.

Sono questi i numeri che hanno segnato lo straordinario successo della prima edizione del Segesta Teatro Festival, manifestazione che ha ricevuto dal Ministero della Cultura (MiC) il prestigioso riconoscimento come Prime Istanze del triennio 2022-2024 come Festival Multidisciplinare, sottolineando così la visione e l’obiettivo del cartellone volto a valorizzare il territorio e a restituire a Segesta il suo ruolo di centro culturale, crocevia di artisti ed esperienze di carattere internazionale.

«Le cose che amiamo ci dicono chi siamo – Luigi Biondo, direttore del Parco archeologico di Segesta, cita San Tommaso d’Aquino alla fine di una stagione teatrale densissima di eventi – L’esperienza vissuta in queste settimane ha trasmesso a tutti noi valori chiari sulla nostra identità e sui desiderata del pubblico che ha vissuto ed apprezzato i luoghi magici del mito e della storia antica. Amiamo l’unione mirabile di architetture e paesaggi ed era giusto esaltarla con espressioni d’arte dal sapore classico coniugate in chiave contemporanea».

«È stato un onore – dichiara Claudio Collovà, direttore artistico del Segesta Teatro Festival – avere al Teatro Antico, in quel meraviglioso scenario, e al Tempio, tutti gli artisti che si sono succeduti e hanno saputo donare al pubblico le loro meravigliose creazioni, realizzando un’attenzione reciproca e una cura rara, un ascolto che ha premiato tutti noi con bellezza e armonia. I ringraziamenti conclusivi e i saluti sono spesso raccomandazioni per l’anno successivo e dopo una breve sosta saremo pronti a migliorare ogni aspetto, rimettendoci al lavoro con passione e amore verso il Segesta Teatro Festival, a cui, naturalmente, auguriamo lunga vita. Un ringraziamento va rivolto al direttore del Parco Archeologico Luigi Biondo, allo staff di lavoro che ci ha coadiuvato, ai rappresentanti dei Comuni partner e a tutte le istituzioni e associazioni che hanno sostenuto questa nuova esperienza di condivisione artistica».

Teatro, danza, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba e notti a scrutare la volta celeste, progetti speciali, eventi diffusi e incontri hanno portato nell’Isola grandi artisti ed esponenti della Cultura tra i quali: Virgilio Sieni, Salvatore Sciarrino, Roberto Latini, Mimmo Cuticchio, la Compagnia Zappalà Danza, Mamadou Dioume, Anna Bonaiuto, Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Anna-Maria Hefele, Serena Sinigaglia, fino a Massimo Cacciari e Umberto Galimberti.

Il Segesta Teatro Festival, promosso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dal Parco Archeologico di Segesta, ha dimostrato già da questa prima edizione di muoversi lungo precise traiettorie, connettendosi con le migliori esperienze internazionali nel campo della creazione contemporanea, reinterpretando il legame ideale con i fondatori del Teatro Antico, valorizzando, infine, le più interessanti espressioni artistiche del territorio, grazie anche alle nuove e preziose sinergie create con Ierofanie Festival di Naxos Taormina, l’itinerante Festival della Bellezza, e altre istituzioni culturali come i Conservatori di Musica di Trapani e Palermo.

INFO

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