Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha appena confermato il via libera europeo al potenziamento della Stm di Catania. Un investimento complessivo di 730 milioni di euro in 5 anni, 700 posti di lavoro diretti e altre centinaia con l’indotto.
“L’ok della Commissione europea al sostegno economico per il potenziamento dello stabilimento Stm di Catania smentisce una certa vulgata che vuole la Sicilia una sorta di cenerentola rispetto ai grandi investimenti industriali” lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano commentando il via libero europeo alla sovvenzione diretta di 292,5 milioni a sostegno del progetto Sic di StMicroelectronics per potenziare l’impianto catanese impegnato nella produzione di substrati in carburo di silicio.
“L’investimento di 730 milioni di Stm – sottolinea Turano – unito alla sovvenzione europea avrà un carattere strategico imponente perché rafforzerà la filiera europea dei semiconduttori, e aiuterà l’Italia e l’intero continente a realizzare la transizione verde e digitale, senza contare il notevole impatto occupazionale che avrà sul territorio. Nel mese di agosto abbiamo poi inoltrato al commissario della Zes Sicilia orientale la documentazione necessaria per una riperimetrazione di circa 17 ettari per permettere al nuovo insediamento di ricadere all’interno della zona economica speciale, si tratta di un impegno che il governo Musumeci aveva preso con Stm e che sono certo che andrà a buon fine”.
Per l’assessore regionale alle Attività produttive “la soddisfazione non è determinata da un mero campanilismo ma dal successo di una sinergia importante fatta dalla collaborazione con colossi come Stm, con cui la Regione è impegnata finanziariamente su tre progetti, e dall’adeguata attenzione riscontrata a livello europeo grazie all’impegno del ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti” conclude Turano.
“La notizia è splendida – commenta Nino Minardo segretario regionale Lega Sicilia -, il Mise ha seguito con attenzione e massima discrezione tutti i passaggi così come la Lega a livello nazionale e in Sicilia. Voglio ringraziare Giancarlo Giorgetti che ha dichiarato tutta la sua felicità per questo risultato importantissimo raggiunto poco prima di lasciare il ministero, un risultato che premia la nostra regione e che è un palese segnale di speranza per tutto il nostro comparto produttivo in un momento storico molto difficile“.
Per l’Ugl di Catania la conferma da parte del president e Ceo di STMicroelectronics, Jean-Marc Chery, di proseguire a Catania con l’investimento da 730 milioni di euro, per l’apertura di un impianto di produzione di substrati di carburo di silicio e linea pilota per la realizzazione di carburo di silicio a 8 pollici, è un fatto di assoluta rilevanza per l’economia e l’occupazione nel nostro territorio e non solo in questo momento storico particolare.
“Questo a riprova che la multinazionale della microelettronica vuol continuare a puntare su Catania e sulla sua ”Etna valley”, credendo fortemente sulle potenzialità espresse dal contesto sia in termini logistici che di presenza di manodopera qualificata e know-how di alto livello.” Con queste parole la Ugl etnea, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci e del segretario provinciale della federazione Ugl metalmeccanici, Angelo Mazzeo, saluta l’annuncio aziendale guardando con grande fiducia al futuro.
“Abbiamo coccolato da tempo il progetto di questa nuova fabbrica, sostenendo appieno che Catania è il sito ideale dove poter produrre nuove tecnologie. Coltiviamo il sogno di poter avere nel nostro sito anche la generazione di fette di silicio a 12 pollici, considerato che la concomitanza del Pnrr nazionale e del “Chips act” della Comunità europea possono contribuire a portare anche questa opportunità e fare della Zona industriale il polo principale della microelettronica in ambito Euromediterraneo. Siamo ben felici che, non appena verranno ultimati i lavori, ad operare nel nuovo stabilimento saranno circa 700 nuove unità e non nascondiamo il desiderio di vedere tra questi anche i lavoratori cosiddetti “Summer job”, recenti e storici, che meritano una nuova possibilità di occupazione essendo già comunque formati. Non c’è dubbio che STM sia attualmente in piena salute, anche grazie al costante impegno responsabile di tutti i dipendenti del sito catanese in questi anni, prova ne sono l’incremento del salario e l’aumento sostanzioso della dotazione “Welfare aziendale” che abbiamo accolto con soddisfazione. Ci sentiamo infine – concludono Musumeci e Mazzeo – di esprimere gratitudine alla STMicroelectronics che, ancora una volta, ha deciso di continuare, rinnovare e valorizzare la storia di uno tra i più importanti stabilimenti che ha nel mondo. Siamo certi che il confronto, franco e costruttivo, ci porterà a nuovi traguardi per il lavoro e la crescita di Catania.”
Il processo di produzione del semiconduttore si completerà, infatti nello stesso stabilimento dove si realizzerà l’intera catena del valore del substrato di SiC, dalla produzione della materia prima (“carburo di silicio”) alla fabbricazione dei wafer di SiC.
“Auspichiamo – aggiungono Nicastro e Attanasio – che le collaborazioni di ricerca e formazione con l’Università di Catania e gli istituti tecnici aumentino per qualificare le competenze dei lavoratori e diventare un polo di eccellenza per tutto il paese. Un percorso che va sostenuto anche nell’ambito della Zona Economica Speciale Sicilia Orientale, come abbiamo evidenziato nelle interlocuzioni con il commissario Alessandro Di Graziano, per quelle aziende che reinvestono e programmano attività di espansione all’interno nell’ambito della zona industriale di Catania. Diventa altrettanto importante che la Zes, oltre alle misure rivolte al credito d’imposta e alla formazione del personale, supporti una concreta e urgente riqualificazione del perimetro entro cui si svolgono le attività nell’area produttiva etnea”.
Soddisfazione anche da parte della Fim nazionale, per voce del segretario Massimiliano Nobis: “finalmente un provvedimento concreto della Comunità Europa, il primo sul nostro Paese dopo l’annunciato piano 2030 Digital Compass, che si propone di produrre in Europa un quinto dei chip del fabbisogno mondiale entro la fine del decennio con investimento complessivo di 20 miliardi di euro. È un provvedimento che sostiene i processi legati alla transizione verde e che pone attenzione all’occupazione. Ci attendiamo altri provvedimenti a sostegno dell’industria dei Chip nel nostro Paese”.
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