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Prete accusato di abusi sessuali su minore, la Diocesi offre risarcimento ma il giovane rifiuta

La Diocesi non accettò di riconoscere che il denaro era erogato a titolo di risarcimento

Udienza fiume al tribunale di Enna, ieri, nell’ambito del processo a porte chiuse che vede come imputato il sacerdote Giuseppe Rugolo accusato di abusi sessuali su minori. A deporre anche il vescovo della diocesi di Piazza Armerina (Enna) Rosario Gisana e il padre del giovane che ha denunciato i fatti.

Quest’ultimo ha confermato che il figlio si rivolse al vescovo in almeno due occasioni, per informarlo di quanto aveva subito. Per la deposizione del vescovo Gisana, in aula a porre le domande è stato il procuratore capo Massimo Palmieri, con la Pm Stefania Leonte. Il vescovo ha confermato di avere offerto ingenti somme in favore di Rugolo, utilizzando i fondi destinati alle opere caritative.

Per il risarcimento dei danni al ragazzo che ha denunciato, emerge, secondo le parole del vescovo, che la Diocesi avrebbe deciso di utilizzare le offerte dei fedeli. La somma proposta non venne erogata perché il giovane la rifiutò. Secondo la vittima il rifiuto era derivato dalla circostanza che la Diocesi non accettò di riconoscere che il denaro era erogato a titolo di risarcimento del danno da lui subito. Il processo proseguirà a gennaio 2023.


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