Concorso per geologi finito alle Iene, Marano (M5S): “Immagini sconcertanti: chiederò accesso agli atti”

La deputata regionale del M5S Jose Marano è intervenuta a seguito del servizio delle Iene sul bando relativo al reclutamento di 12 Geologi esperti in gare d’appalto e del settore rifiuti nell’ambito del Pnrr. Marano ha annunciato che chiederà un accesso agli atti del concorso.

“È sconcertante ciò che è emerso dalla procedura di selezione del concorso pubblico della Regione. Depositerò un accesso agli atti perché bisogna approfondire la vicenda con urgenza, se i fatti esposti dalle Iene, dovrebbero essere confermati, ci troveremmo davanti ad un precedente molto grave“, dichiara la deputata.

“Mentre siamo in ritardo con la spesa dei fondi assistiamo a modalità di reclutamento, per incarichi di svariate migliaia di euro l’anno per altro, che definire dubbie è un eufemismo. Ringrazio Le Iene per aver dato risonanza alla vicenda e per aver mostrato le immagini delle prove orali della selezione – continua Marano – consegnate a un candidato che ha giustamente fatto ricorso al Tar, le quali lasciano poco spazio all’immaginazione: in un caso è un candidato stesso che ammette di aver fatto una pessima figura, nell’altro un candidato sconosce le basi della legge sugli appalti e adesso si occupa proprio di appalti. Non è questa la competenza che serve alla Regione Siciliana per spendere i soldi del Pnrr, non è questa l’immagine che si può dare della nostra terra, non è questo il modo di condurre una procedura pubblica perché poi è normale che i nostri migliori professionisti siano costretti a cercare lavoro e riconoscimento del merito altrove. In Assemblea Regionale Siciliana depositerò un atto parlamentare per chiedere al governo regionale non appena sarà insediato di approfondire la vicenda, e chiederò un monitoraggio di tutti i concorsi in ambito Pnrr sin qui svolti. Inoltre, se questa è la prassi fino ad oggi utilizzata in ambito regionale per fare i concorsi la situazione sarebbe davvero gravissima e si capirebbe così perché in Sicilia siamo così indietro rispetto alle altre Regioni”, conclude.