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Enna, a teatro si alza il sipario con “Io sono Dante”: in scena i detenuti della Casa circondariale Luigi Bodenza

“Io sono Dante”, frutto di un laboratorio teatrale durato un anno e condotto all'interno del carcere dai volontari della Caritas Diocesana di Piazza Armerina, vedrà in scena 9 dei tredici detenuti che hanno partecipato al laboratorio, insieme al coro e al corpo di ballo composto dai ragazzi di Caritas young

Sarà uno spettacolo liberamente tratto dalla Divina Commedia ad inaugurare il nuovo corso del Teatro Garibaldi di Enna che riapre il sipario sulla nuova stagione messa a punto dall’Amministrazione del sindaco Maurizio Di Pietro, la prima dopo la pandemia e i lavori di restauro che hanno interessato il teatro, ospitando per la prima volta nella storia della città degli attori speciali: i detenuti della Casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna che mercoledì 14 dicembre alle ore 18 debuttano con “Io sono Dante”, spettacolo scelto dall’Amministrazione candidata a Capitale italiana della Cultura 2025 quale preview della Stagione 2022/2023.

“Con questo spettacolo, che è un viaggio universale di speranza e rinascita – dice Gabriella Di Franco, direttore della Casa circondariale “Luigi Bodenza” – vogliamo contribuire al percorso che la città sta affrontando per la candidatura a Capitale della Cultura 2025. E’ la prima volta che le nostre attività teatrali escono fuori dalle mura della Casa circondariale, ma siamo convinti che questo atto di responsabilità e generosità fosse giusto e necessario. Perché bisogna tendere una mano, dare fiducia, offrire un’altra opportunità anche a chi nella vita ha sbagliato. Mi auguro che gli ennesi ci accolgano con occhi benevoli e ci offrano sostegno perché la questione penitenziaria è una cosa che interessa tutta la città; tutti insieme possiamo pensare a nuovi e altri progetti di rieducazione e integrazione sociale”.

Uno spettacolo forte e delicatissimo allo stesso tempo, che per il suo alto valore formativo ed educativo l’Amministrazione comunale ha fortemente voluto proporre agli studenti delle scuole superiori di Enna, in una replica a loro dedicata mercoledì 14 dicembre alle ore 11.

“Si tratta di uno spettacolo unico e commovente al quale ho già avuto il piacere di assistere – dice l’assessore alla cultura Rosalinda Campanile -. Uno spettacolo necessario per riflettere sulla funzione rieducativa e riabilitativa della pena detentiva, utile anche ai più giovani. E’ per questo che abbiamo ritenuto indispensabile invitare i ragazzi delle nostre scuole, perché possano comprendere che le carceri non sono ghetti ma, come previsto nel nostro ordinamento costituzionale, luoghi di riabilitazione finalizzati a un reinserimento in società”.

“Io sono Dante”, frutto di un laboratorio teatrale durato un anno e condotto all’interno del carcere dai volontari della Caritas Diocesana di Piazza Armerina, vedrà in scena 9 dei tredici detenuti che hanno partecipato al laboratorio, insieme al coro e al corpo di ballo composto dai ragazzi di Caritas young.

“Si tratta di uno spettacolo semplice e introspettivo in cui si è cercato di dare voce alle emozioni personali – dice Stefania Libro, conduttrice del laboratorio e regista dello spettacolo insieme con Filippo Marino -. Nel corso del laboratorio abbiamo riflettuto sui personaggi che Dante colloca all’Inferno, dando così vita a un percorso di riflessione e rieducazione. Ne è venuto fuori un parallelismo tra l’Inferno di Dante e il “loro inferno”, che è appunto la pena detentiva, un percorso di sofferenza, ma non senza riscatto. Già il titolo, che abbiamo scelto tutti insieme – conclude Stefania Libro – sottolinea il grande messaggio di speranza che vogliamo trasmettere con questo spettacolo: dall’Inferno di Dante non si esce, i dannati sono condannati ad espiare le loro colpe per l’eternità, l’unico che per benevolenza divina può uscire dall’Inferno è proprio Dante, ed è per questo che il titolo del nostro spettacolo non poteva essere altro che “Io sono Dante”. Perché da questo inferno si può uscire”.

E come Dante nel corso del suo viaggio si rivolge alla sua musa ispiratrice Beatrice, così i protagonisti di “Io sono Dante” leggeranno al pubblico alcune delle commoventi lettere che ciascuno ha scritto alla propria musa: la moglie, i figli, la famiglia, gli affetti più cari che attendono a casa, e che sono il motore che dà la forza di andare avanti.

Nel corso della serata sarà presentata al pubblico la stagione teatrale 2022/2023 organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Di Pietro e messa a punto dal Comitato di gestione quest’anno composto da Elisa Di Dio, Emanuele Primavera ed Irene Varveri Nicoletti.

Mercoledì 14 dicembre, infine, al Teatro Garibaldi saranno disponibili i calendari realizzati con le foto del backstage di “Io sono Dante”, patrocinato dal Comune di Enna, i cui proventi delle vendite saranno utilizzati per sostenere altri progetti teatrali da svolgersi all’interno della Casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna.


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